Ammettiamolo: la storia dei finanziamenti venezuelani al Movimento 5 Stelle è credibile, verosimile ed estremamente eccitante per tutti coloro che ritengono i 5 Stelle stelle un partito antidemocratico.
Il M5S è stato effettivamente il partito italiano più solidale con il governo Maduro durante la crisi che ha visto contrapporsi l’erede di Chavez con quel Guaido cui tutte le cancellerie occidentali hanno tributato una fiducia in bianco.
Ammettiamolo dunque: un MoVimento sul libro paga di una petro-dittatura comunista ci interessa molto.
Ma ammettiamo anche un’altra scomoda verità: a noi Italiani, del “Venezuela di Pinochet” (™), ce ne frega tanto quanto dell’introduzione della prova TV nel campionato mondiale di scacchi.
Del Venezuela infatti abbiamo tutt’al più letto qualche notizia ma sempre rappresentata nella cornice del nostro quadro politico di riferimento (Guaido servo del capitalismo e Maduro espressione del Popolo oppure Maduro comunista sanguinario e Guaido volto del Venezuela moderno e liberale).
Il punto è che sappiamo abbastanza per farcene un’idea approssimativa e quanto più possibile preconcetta.
Questo scenario è naturalmente un ambiente perfetto per scatenare un attacco vigoroso al più importante partito della maggioranza di governo.
Infatti, come già detto all’inizio di questo post, la storia dei finanziamenti venezuelani al Movimento 5 Stelle è credibile, verosimile ed estremamente eccitante.
Ma se le circostanze del caso (le ricevute stranamente firmate per essere finanziamenti occulti; le fonti documentali risultanti da leaks da archivi non completamente consultabili, le anomalie formali) dovrebbero infatti renderci cauti e praticare l’opportuna presunzione di innocenza, è ancor più vero che se il fatto non fosse affatto confermato, ci troveremmo di fronte a un piano di destabilizzazione del nostro paese:
- un piano di destabilizzazione indiretta nel caso si volesse solo inibire il M5S a dare ancora appoggio alla “parte” di Maduro
- un piano di destabilizzazione diretta di tutto il governo italiano se invece il Venezuela fosse solo la vittima collaterale dell’attacco il vero attacco fosse il MoVimento 5 Stelle.
È chiaro: i fatti denunciati potrebbero essere confermati e in tal caso le circostanze sarebbero grosso modo gravi come quelle denunciate a proposito della Lega poco più di un anno fa: in tal caso si rende assolutamente urgente un chiarimento da parte dei vertici nel partito di Grillo.
Ma rimane il fatto che l’accusa viene dall’estero, sulla base di documenti formalmente esteri e, pertanto, in casi del genere bisogna mantenere onestà mentale e sangue freddo: pretendere chiarezza dal M5S ma anche evitare crisi di governo eterodirette che potrebbero essere provocate ad arte per indebolire il nostro paese.
Non sarà facile, naturalmente, dal momento che l’attuale governo sembra in grado di suicidarsi benissimo da solo.
Ammettiamolo: la storia dei finanziamenti venezuelani al Movimento 5 Stelle è credibile, verosimile ed estremamente eccitante per tutti coloro che ritengono i 5 Stelle stelle un partito antidemocratico.
Il M5S è stato effettivamente il partito italiano più solidale con il governo Maduro durante la crisi che ha visto contrapporsi l’erede di Chavez con quel Guaido cui tutte le cancellerie occidentali hanno tributato una fiducia in bianco.
Ammettiamolo dunque: un MoVimento sul libro paga di una petro-dittatura comunista ci interessa molto.
Ma ammettiamo anche un’altra scomoda verità: a noi Italiani, del “Venezuela di Pinochet” (™), ce ne frega tanto quanto dell’introduzione della prova TV nel campionato mondiale di scacchi.
Del Venezuela infatti abbiamo tutt’al più letto qualche notizia ma sempre rappresentata nella cornice del nostro quadro politico di riferimento (Guaido servo del capitalismo e Maduro espressione del Popolo oppure Maduro comunista sanguinario e Guaido volto del Venezuela moderno e liberale).
Il punto è che sappiamo abbastanza per farcene un’idea approssimativa e quanto più possibile preconcetta.
Questo scenario è naturalmente un ambiente perfetto per scatenare un attacco vigoroso al più importante partito della maggioranza di governo.
Infatti, come già detto all’inizio di questo post, la storia dei finanziamenti venezuelani al Movimento 5 Stelle è credibile, verosimile ed estremamente eccitante.
Ma se le circostanze del caso (le ricevute stranamente firmate per essere finanziamenti occulti; le fonti documentali risultanti da leaks da archivi non completamente consultabili, le anomalie formali) dovrebbero infatti renderci cauti e praticare l’opportuna presunzione di innocenza, è ancor più vero che se il fatto non fosse affatto confermato, ci troveremmo di fronte a un piano di destabilizzazione del nostro paese:
È chiaro: i fatti denunciati potrebbero essere confermati e in tal caso le circostanze sarebbero grosso modo gravi come quelle denunciate a proposito della Lega poco più di un anno fa: in tal caso si rende assolutamente urgente un chiarimento da parte dei vertici nel partito di Grillo.
Ma rimane il fatto che l’accusa viene dall’estero, sulla base di documenti formalmente esteri e, pertanto, in casi del genere bisogna mantenere onestà mentale e sangue freddo: pretendere chiarezza dal M5S ma anche evitare crisi di governo eterodirette che potrebbero essere provocate ad arte per indebolire il nostro paese.
Non sarà facile, naturalmente, dal momento che l’attuale governo sembra in grado di suicidarsi benissimo da solo.