La decisione ha lasciato perplessa la maggioranza degli iscrtti al partito soprattutto in considerazione di due circostanze:
la decisione di costringere gli iscritti a inviare le evidenze di pagamento (che successivamente si sono rivelate già in possesso al partito), a inviare attraverso la posta elettronica la copia di un documento di identità (contravvenendo alle indicazioni dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali) e ad accettare incondizionatamente la pubblicazione dei propri dati personali sulla piattaforma deliberativa del Partito, è stata vista come una pratica vessatoria da parte della figura del Garante del Partito PIrata (qui il testo dell’informativa che ogni pirata sarà costretto a firmare). Un abuso che nessun Pirata dovrebbe mai essere costretto a subire;
l’attività di revisione del libro soci in un momento di forte sofferenza di consenso della dirigenza del partito, è stata considerata un espediente per sfoltire le fila dei pirati maggiormente dissenzienti. Il ché, dal punto di vista della correttezza democratica, è ancora più grave.
Le reazioni dei Pirati
Purtroppo gli effetti della “disinfestazione dal dissenso” hanno dato i loro frutti.
Per una settimana, infatti, si è giunti al paradosso che né il responsabile legale, né il tesoriere del partito facessero parte della nuova piattaforma di voto (presumendo quindi addirittura che tesoriere e responsabile legale non fossero in regola con l’iscrizione); in seguito poi, alcuni pirati hanno pur con malumore accettato di firmare le informative e di ricercare le evidenze del pagamento effettuato.
Quel che è peggio però è che già due pirati hanno deciso di recedere dal partito e, probabilmente, altri stanno meditando la medesima decisione.
Tentativi di protestare
Il giorno 30 luglio è stata inviata alla dirigenza del partito questa comunicazione:
Oggetto: Istanza di riammissione alla piattaforma congresso.partito-pirata.it
In merito alle richieste relative alla corretta iscrizione del sottoscritto, già effettuate dalla S.V. con email del 6 lug 2020 h.23:23 avente oggetto “Comunicazione per integrazione / aggiornamento del libro soci dell’Associazione Partito Pirata”, il sottoscritto [OMISSIS] nato a [OMISSIS] e residente a [OMISSIS], già iscritto dall’anno [OMISSIS]all’associazione non riconosciuta Partito Pirata,
premesso che
in base alla normativa vigente, l’Autorità Garante per la Protezione Dei Dati Personali ha reso evidente con il provvedimento del 27.10.2005 (https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/1189435) che la richiesta della copia del documento di identità e la sua conservazione, non possono ritenersi giustificate nel caso dell’iscrizione a una Associazione non riconosciuta.
in base allo Statutoe al Regolamentodel Partito Pirata, non viene mai richiesto l’invio della copia del documento di identità dell’iscrivendo
la procedura di iscrizione è stata correttamente condotta nell’anno [OMISSIS] attraverso il processo previsto dal regolamento vigente
tale procedura di iscrizione è stata già confermata attraverso l’inserimento del sottoscritto nella piattaforma agora.partito-pirata.it dal [OMISSIS] con pieno diritto di voto
con la comunicazione pervenuta via email il giorno 6 luglio 2020 (email del 6 luglio 2020 h.23:23 avente oggetto “Comunicazione per integrazione / aggiornamento del libro soci dell’Associazione Partito Pirata”, successivamente corretta con comunicazione pervenuta il giorno 22 luglio ricevuta alle h.18:07 e avente oggetto “Iscrizione Libro Soci – Accesso estratto conto unicredit – Non necessità della prova del versamento della quota”), il Garante del Partito Pirata ha già erroneamente presunto che il sottoscritto non avesse corrisposto la quota di iscrizione
ai sensi dell’art. T.2.2. del Regolamento vigente “Pubblicità delle aree” (Tutto il contenuto del sistema, eccezion fatta per le schede individuali identificative dei pirati contenenti eventualmente i loro contatti, sono pubbliche e possono essere esposte pubblicamente verbatim -ovvero senza alterarne il contenuto) il sottoscritto NON CONSENTE la pubblicazione dei propri dati personali sull’istanza pubblica ma esclusivamente il nickname già impiegato per l’istanza agora.partito-pirata.it o per il forum ospitato nel dominio del partito
in violazione del paragrafo del Regolamento appena riportato, l’informativa inviata dal garante contiene la seguente clausola: “I dati personali da Lei forniti non saranno in alcun modo diffusi, ad eccezione: di quelli inseriti di default (cioè nome, cognome e nickname)”
l’informativa in questione assume carattere vessatorio e non può essere controfirmata dal sottoscritto
e, in base al Regolamento, non vi sono sostanziali differenze tra la precedente e la nuova gestione delle iscrizioni
CHIEDE
DI ESSERE INSERITO NELLA NUOVA ISTANZA ALLA RICEZIONE DELLA PRESENTE
CHE SU SUDDETTA ISTANZA GLI VENGA RICONOSCIUTO IL PIENO DIRITTO DI ESERCITARE IL VOTO
CHE NON VENGANO AVVIATE INIZIATIVE DI VOTO PRIMA DELL’INSERIMENTO DEL SOTTOSCRITTO
DI ESSERE INSERITO IMMEDIATAMENTE E SENZA LA NECESSITA’ DI CONTROFIRMARE L’ATTUALE VERSIONE DELL’INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENZA LA NECESSITA’ DI INVIARE COPIA DEL DOCUMENTO DI IDENTITA’
CHE GLI VENGA INVIATA UNA NUOVA VERSIONE DELL’INFORMATIVA SUI DATI PERSONALI, PRIVA DELLE CLAUSOLE VESSATORIE SUMMENZIONATE, IN MODO CHE IL SOTTOSCRITTO VENGA MESSO IN CONDIZIONE DI SOTTOSCRIVERLA
Distinti saluti.
Lettera firmata
Considerazioni finali
Il problema principale di questa vicenda piuttosto penosa è che con tali atteggiamenti, crollano i principi su cui si fonda il Partito Pirata. In particolare:
la ragione più importante per cui esiste il Partito Pirata è tutelare il diritto alla privacy di ciascun cittadino, ma se il Partito Pirata non è in grado di tutelare la privacy dei propri iscritti, come potrà mai tutelare quella dei cittadini?
se il Partito Pirata chiede ai propri iscritti dati di cui è in possesso, come potrà mai condurre una battaglia di civiltà contro la burocrazia vessatoria nemica del cittadino?
se la dirigenza del Partito Pirata, il partito che ha portato all’attenzione della politica il tema della democrazia liquida, decide di sfoltire e demotivare i propri iscritti per sterilizzare il dissenso, cosa potrebbe mai combinare alla guida di un dicastero o di una nazione?
e ancora, se chi si sente davvero un Pirata non reagirà ora, che redibilità potrà avere di fronte al mondo dei liberi pirati?
L’annuncio
Il risultato
Prologo
Il 2 giugno, il Consiglio esecutivo del Partito Pirata, dopo essere stato battuto più volte al voto sulle mozioni per l’apertura in chiaro della vecchia piattaforma Agorà, ha deciso di costringere tutti gli iscritti a dimostrare di essere veramente iscritti.
La decisione ha lasciato perplessa la maggioranza degli iscrtti al partito soprattutto in considerazione di due circostanze:
Le reazioni dei Pirati
Purtroppo gli effetti della “disinfestazione dal dissenso” hanno dato i loro frutti.
Per una settimana, infatti, si è giunti al paradosso che né il responsabile legale, né il tesoriere del partito facessero parte della nuova piattaforma di voto (presumendo quindi addirittura che tesoriere e responsabile legale non fossero in regola con l’iscrizione); in seguito poi, alcuni pirati hanno pur con malumore accettato di firmare le informative e di ricercare le evidenze del pagamento effettuato.
Quel che è peggio però è che già due pirati hanno deciso di recedere dal partito e, probabilmente, altri stanno meditando la medesima decisione.
Tentativi di protestare
Il giorno 30 luglio è stata inviata alla dirigenza del partito questa comunicazione:
Oggetto: Istanza di riammissione alla piattaforma congresso.partito-pirata.it
In merito alle richieste relative alla corretta iscrizione del sottoscritto, già effettuate dalla S.V. con email del 6 lug 2020 h.23:23 avente oggetto “Comunicazione per integrazione / aggiornamento del libro soci dell’Associazione Partito Pirata”, il sottoscritto [OMISSIS] nato a [OMISSIS] e residente a [OMISSIS], già iscritto dall’anno [OMISSIS] all’associazione non riconosciuta Partito Pirata,
premesso che
CHIEDE
Distinti saluti.
Lettera firmata
Considerazioni finali
Il problema principale di questa vicenda piuttosto penosa è che con tali atteggiamenti, crollano i principi su cui si fonda il Partito Pirata. In particolare: