La lista che vede uniti Sinistra Italiana ed Europa Verde si presenterà con un unico programma, ma dal momento che all’interno della lista si presenterà con un proprio programma anche il partito politico Possibile, pur senza presentare il simbolo, abbiamo deciso di splittare la valutazione in due filoni differenti.
SI-EV
La parte dedicata alle questioni digitali è deludente e banale. Tranne un accenno alla disciplina del whistleblowing e al monitoraggio civico, l’unica parte degna di nota è quella legata all’istruzione e alle ricadute tecnologiche, con un’interessante valutazione sull’impatto che la digitalizzazione presenta sul piano della conoscenza.
Possibile
Per quanto riguarda il programma di Possibile, benché nell’arco di tutto il programma vi siano già più riferimenti alle ricadute digitali in diversi ambiti (p. 20-21, 30, 36, 52, 61), l’ultima sezione del documento (pp. 84-85) è completamente dedicata alla questione del digitale.
L’impressione è molto positiva e, malgrado la mancanza di prese di posizione sul social scoring e sul voto elettronico, il programma presenta alcuni spunti notevoli che lo posizionano su un livello completamente differente da quello degli altri partiti. Da una parte è una nota estremamente positiva il pieno riconoscimento di diritti come la privacy, l’anonimato e il diritto alla conoscenza, che finora sono stati completamente snobbati dalla sinistra (e non solo da quella italiana). Dall’altra ci è piaciuto vedere come sia stato possibile includere in un programma elettorale chiari riferimenti all’interoperabilità, al whistleblowing, agli open data, al rifiuto della sorveglianza biometrica, all’alfabetizzazione informatica e al contrasto alle piattaforme bigtech.
In conclusione si tratta di un programma completo e puntuale, ma giusto per aggiungere una nota polemica, dobbiamo tuttavia ricordare che, proprio in considerazione del fatto che il punteggio che abbiamo assegnato è oggettivamente altissimo, ci aspetteremmo da Possibile e dalla sua dirigenza una minore dipendenza da Facebook e soprattutto da Instagram…
Tabella dei punteggi
Temi
Note
Punti
Parallelismo tra tradizionale e digitale: capacità di integrare le questioni digitalil all’interno delle questioni proprie della società pre-digitale
SI-EV: il concetto è limitato alla questione epistemologica. Insomma, male ma non malissimo
Possibile: emerge chiaramente la consapevolezza tra la continuità digitale-non digitale, anche se ci saremmo aspettati ancora di più da parte di un partito fortemente orientato alla questione dei diritti
1
2
Peso dato alla privacy: in generale, in quanto diritto umano (principio di autodeterminazione della sfera privata) fondamentale per l’esercizio dei diritti digitali; nello specifico delle questioni legate alla tutela dei dati personali, alla lotta contro la profilazione, alla rivendicazione della propria realtà biometrica, alla tutela dell’anonimato, all’armonizzazione con le politiche sanitarie
SI-EV: non presente, ma alcune affermazioni non ci sono piaciute affatto (“La tecnologia offre una grande occasione alla lotta contro l’evasione fiscale: è possibile, infatti, procedere alla tracciabilità assoluta dei pagamenti, anche promuovendo l’uso della moneta elettronica, e utilizzare le banche dati per incrociare i dati dei contribuenti, oltre che rafforzare la fatturazione elettronica e lo split payment, soprattutto sugli acquisti on line e tramite POS”)
Possibile: c’è una menzione esplicita alla privacy come diritto da tutelare, e diversi richiami al bando della sorveglianza biometrica. Molto bene.
-1
3
Peso dato al diritto alla conoscenza: in generale, in quanto diritto civile (presupposto fondamentale per l’accesso all’istruzione e alle fonti della conoscenza); nello specifico delle questioni legate a istruzione, trasparenza, open data, accesso a internet, etc
SI-EV: come accennato al primo punto c’è una interessante valutazione sull’impatto che la digitalizzazione presenta sul piano della conoscenza
Possibile: anche in questo caso c’è una menzione esplicita al diritto alla conoscenza e un inquadramento chiaro delle questioni legate all’istruzione, oltre che alcuni riferimenti aggiuntvi: a pag. 30 relativo alla scuola; a pag. 52 all’eliminazione del digital gender gap attraverso “partecipazione femminile lungo i percorsi formativi in ambito STEM”; a pag. 36 a proposito dell’eccessiva sorveglianza nata con la DAD
3
3
Peso dato al lavoro: in generale, in quanto diritto sociale (principio di autosufficienza economica e sociale); nello specifico delle questioni legate a monitoraggio, algoritmi, istruzione informatica (non solo formazione), etc
SI-EV: si parla chiaramente di “ripensare tutto il lavoro anche attraverso l’uso responsabile delle nuove tecnologie soprattutto nell’ambito del digitale” anche se la questione non viene approfondita troppo
Possibile: non potevamo aspettarci nulla di diverso da parte di un partito da sempre attento alle questioni del lavoro, ma il tema viene coperto con una notevole completezza. A p. 21 un’ulteriore riferimento riguarda l’asimmetria del rapporto tra datore di lavoro e lavoratore (“la complessità tecnologica degli eventuali software di monitoraggio esclude il lavoratore dalla comprensione e crea un problema di trasparenza e di parità informativa nel rapporto di lavoro”)
2
3
Anonimato: valutazioni: presenza esplicita nel programma (anonimato, pseudonimato), posizione sull’identificazione degli utenti nelle piattaforme di svago (social, giochi, etc), sistemi di pagamento
SI-EV: tema non presente
Possibile: la frase “Affermare l’anonimato online come diritto da tutelare contro ogni possibile autoritarismo” rientra totalmente nella nostra concezione di anonimato
0
3
Concorrenza: accenno alla strategia antitrust (non necessariamente specifiche, ma fondamentali per arginare lo strapotere delle BigTech); presenza all’interno del programma di temi quali il diritto alla riparazione
SI-EV: nessun riferimento specifico
Possibile: la scelta di “Limitare l’impatto delle piattaforme digitali proprietarie attraverso leggi in favore della concorrenza” sembra chiara, decisamente in linea con gli approcci Europei e statunitensi e, onestamente, molto poco italiana.
0
3
Riferimenti alla questione della sovranità digitale o almeno alla strategia industriale/tecnologica (che è indicativa della strategia specifica sulle questioni digitali)
SI-EV: nessun riferimento specifico
Possibile: purtroppo non si parla di sovranità digitale, anche se il tema di una PA digitale più indipendente grazie all’open source, ci basta. 2 punti sulla fiducia
0
2
Open data, accesso agli atti, disciplina sulle gare pubbliche
SI-EV: non sono presenti riferimenti espliciti
Possibile: open data e tutela dei whistleblower vengono paradossalmente (e giustamente) affrontate in un unico capitolo estremamente esplicito
0
3
Anticorruzione: riferimento alla tutela dei whistleblower
SI-EV: Molto apprezzabile l’inciso seguente: “Coinvolgere i cittadini, sia moltiplicando e facilitando l’accesso alle informazioni, sia sollecitando denunce e segnalazioni anche anonime”
Possibile: vedi punto precedente
3
3
Riferimenti all’open source o, preferibilmente, al software libero, presenza nel fediverso
SI-EV: nessun riferimento specifico
Possibile: si parla espressamente non solo di open source, ma anche di software libero
0
3
Riferimenti all’intelligenza artificiale
SI-EV: nessun riferimento specifico
Possibile: a pag. 20 c’è solo un accenno all’Intelligenza Artificiale, ma senza particolari riferimenti alla sua regolazione
0
1
Smart PA: riferimenti ai servizi digitali al cittadino e al modo di implementarli; certificati, permessi, giustizia, etc
SI-EV: nessun riferimento specifico
Possibile: la menzione della questione occupa praticamente buona parte del preambolo alla sezione sulla digitalizzazione
Possibile: a pagina 61 c’è un pieno sostegno alla strategia europea di potenziare le forme di partecipazione digitale
0
3
Algoritmi: presenza della questione nel programma ed eventuali riferimenti ad ambiti deliberativi/decisionali (lavoro, giustizia, salute)
SI-EV: nessun riferimento specifico
Possibile: La questione algoritmi è limitata all’ambito del lavoro (p.20 e 21), in particolare per i cosiddetti “lavoratori delle piattaforme”, e (probabilmente) alla scuola nella sezione relativa alla DAD
0
3
Videosorveglianza: posizione sull’utilizzo di videocamere e sensori con il pretesto della sicurezza o del decoro
SI-EV: nessun riferimento specifico
Possibile: una posizione chiara per il bando delle tecnologie di videosorveglianza
0
3
Temi negativi: sorveglianza e tecnocontrollo, anche solo verso le categorie “critiche” (detenuti, immigrati, indagati)
SI-EV: nessun riferimento specifico
Possibile: la posizione forte contro la sorveglianza, anche se avremmo voluto leggere un accenno alle tecnologie di sorveglianza nella lunga e articolata sezione dedicata ai flussi migratori
0
3
Temi negativi: credito sociale
SI-EV: nessun riferimento specifico
Possibile: nessun accenno alla tematica
0
0
Temi negativi: educazione tecnologica considerata come formazione applicativa invece di istruzione digitale
SI-EV: ottimo inquadramento della questione “far fronte a cambiamenti, come quelli determinati dall’era digitale, che stravolgono completamente il rapporto di tutti e di tutte con la conoscenza e con le relazioni umane. Per questo diffondere una pedagogia critica dell’era digitale; la digitalizzazione deve essere un processo serio e profondo da non affrontare con interventi propagandistici o estemporanei, come l’introduzione burocratica e posticcia delle cosiddette “competenze non cognitive”, così com’è accaduto con l’inserimento dell’Educazione civica”
Possibile: la visione che emerge è estremamente articolata e va nella direzione attesa
3
3
Temi negativi: voto elettronico adottato per gli appuntamenti elettorali istituzionali
Il programma della lista è disponibile qui (Alleanza Verdi e Sinistra – qui il link locale)
Considerazioni generali
La lista che vede uniti Sinistra Italiana ed Europa Verde si presenterà con un unico programma, ma dal momento che all’interno della lista si presenterà con un proprio programma anche il partito politico Possibile, pur senza presentare il simbolo, abbiamo deciso di splittare la valutazione in due filoni differenti.
SI-EV
La parte dedicata alle questioni digitali è deludente e banale. Tranne un accenno alla disciplina del whistleblowing e al monitoraggio civico, l’unica parte degna di nota è quella legata all’istruzione e alle ricadute tecnologiche, con un’interessante valutazione sull’impatto che la digitalizzazione presenta sul piano della conoscenza.
Possibile
Per quanto riguarda il programma di Possibile, benché nell’arco di tutto il programma vi siano già più riferimenti alle ricadute digitali in diversi ambiti (p. 20-21, 30, 36, 52, 61), l’ultima sezione del documento (pp. 84-85) è completamente dedicata alla questione del digitale.
L’impressione è molto positiva e, malgrado la mancanza di prese di posizione sul social scoring e sul voto elettronico, il programma presenta alcuni spunti notevoli che lo posizionano su un livello completamente differente da quello degli altri partiti. Da una parte è una nota estremamente positiva il pieno riconoscimento di diritti come la privacy, l’anonimato e il diritto alla conoscenza, che finora sono stati completamente snobbati dalla sinistra (e non solo da quella italiana). Dall’altra ci è piaciuto vedere come sia stato possibile includere in un programma elettorale chiari riferimenti all’interoperabilità, al whistleblowing, agli open data, al rifiuto della sorveglianza biometrica, all’alfabetizzazione informatica e al contrasto alle piattaforme bigtech.
In conclusione si tratta di un programma completo e puntuale, ma giusto per aggiungere una nota polemica, dobbiamo tuttavia ricordare che, proprio in considerazione del fatto che il punteggio che abbiamo assegnato è oggettivamente altissimo, ci aspetteremmo da Possibile e dalla sua dirigenza una minore dipendenza da Facebook e soprattutto da Instagram…
Tabella dei punteggi
Temi
Note
Punti
Parallelismo tra tradizionale e digitale: capacità di integrare le questioni digitalil all’interno delle questioni proprie della società pre-digitale
SI-EV: il concetto è limitato alla questione epistemologica. Insomma, male ma non malissimo
1
Peso dato alla privacy: in generale, in quanto diritto umano (principio di autodeterminazione della sfera privata) fondamentale
per l’esercizio dei diritti digitali; nello specifico delle questioni legate alla tutela dei dati personali, alla lotta contro la profilazione, alla rivendicazione della propria realtà biometrica, alla tutela dell’anonimato, all’armonizzazione con le politiche sanitarie
SI-EV: non presente, ma alcune affermazioni non ci sono piaciute affatto (“La tecnologia offre una grande occasione alla lotta contro l’evasione fiscale: è possibile, infatti, procedere alla tracciabilità assoluta dei pagamenti, anche promuovendo l’uso della moneta elettronica, e utilizzare le banche dati per incrociare i dati dei contribuenti, oltre che rafforzare la fatturazione elettronica e lo split payment, soprattutto sugli acquisti on line e tramite POS”)
-1
Peso dato al diritto alla conoscenza: in generale, in quanto diritto civile (presupposto fondamentale per l’accesso all’istruzione e alle fonti della conoscenza); nello specifico delle questioni legate a istruzione, trasparenza, open data, accesso a internet, etc
SI-EV: come accennato al primo punto c’è una interessante valutazione sull’impatto che la digitalizzazione presenta sul piano della conoscenza
3
Peso dato al lavoro: in generale, in quanto diritto sociale (principio di autosufficienza economica e sociale); nello specifico delle questioni legate a monitoraggio, algoritmi, istruzione informatica (non solo formazione), etc
SI-EV: si parla chiaramente di “ripensare tutto il lavoro anche attraverso l’uso responsabile delle nuove tecnologie soprattutto nell’ambito del digitale” anche se la questione non viene approfondita troppo
2
Anonimato: valutazioni: presenza esplicita nel programma (anonimato, pseudonimato), posizione sull’identificazione degli utenti nelle piattaforme di svago (social, giochi, etc), sistemi di pagamento
SI-EV: tema non presente
0
Concorrenza: accenno alla strategia antitrust (non necessariamente specifiche, ma fondamentali per arginare lo strapotere delle BigTech); presenza all’interno del programma di temi quali il diritto alla riparazione
SI-EV: nessun riferimento specifico
0
Riferimenti alla questione della sovranità digitale o almeno alla strategia industriale/tecnologica (che è indicativa della strategia specifica sulle questioni digitali)
SI-EV: nessun riferimento specifico
0
Open data, accesso agli atti, disciplina sulle gare pubbliche
SI-EV: non sono presenti riferimenti espliciti
0
Anticorruzione: riferimento alla tutela dei whistleblower
SI-EV: Molto apprezzabile l’inciso seguente: “Coinvolgere i cittadini, sia moltiplicando e facilitando l’accesso alle informazioni, sia sollecitando denunce e segnalazioni anche anonime”
3
Riferimenti all’open source o, preferibilmente, al software libero, presenza nel fediverso
SI-EV: nessun riferimento specifico
0
Riferimenti all’intelligenza artificiale
SI-EV: nessun riferimento specifico
0
Smart PA: riferimenti ai servizi digitali al cittadino e al modo di implementarli; certificati, permessi, giustizia, etc
SI-EV: nessun riferimento specifico
0
Piattaforme partecipative: riferimenti all’argomento, riforme proposte, eventuali precisazioni
SI-EV: nessun riferimento specifico
0
Algoritmi: presenza della questione nel programma ed eventuali riferimenti ad ambiti deliberativi/decisionali (lavoro, giustizia, salute)
SI-EV: nessun riferimento specifico
0
Videosorveglianza: posizione sull’utilizzo di videocamere e sensori con il pretesto della sicurezza o del decoro
SI-EV: nessun riferimento specifico
0
Temi negativi: sorveglianza e tecnocontrollo, anche solo verso le categorie “critiche” (detenuti, immigrati, indagati)
SI-EV: nessun riferimento specifico
0
Temi negativi: credito sociale
SI-EV: nessun riferimento specifico
0
Temi negativi: educazione tecnologica considerata come formazione applicativa invece di istruzione digitale
SI-EV: ottimo inquadramento della questione “far fronte a cambiamenti, come quelli determinati dall’era digitale, che stravolgono completamente il rapporto di tutti e di tutte con la conoscenza e con le relazioni umane. Per questo diffondere una pedagogia critica dell’era digitale; la digitalizzazione deve essere un processo serio e profondo da non affrontare con interventi propagandistici o estemporanei, come l’introduzione burocratica e posticcia delle cosiddette “competenze non cognitive”, così com’è accaduto con l’inserimento dell’Educazione civica”
3
Temi negativi: voto elettronico adottato per gli appuntamenti elettorali istituzionali
SI-EV: nessun riferimento specifico
0
Sinistra Italiana + Europa Verde
11
Considerazioni raccolte sui social