Temi
|
Note
|
Punti
|
Parallelismo tra tradizionale e digitale: capacità di integrare le questioni digitalil all’interno delle questioni proprie della società pre-digitale
|
Al di là di alcune ripetizioni, sembra esserci una buona consapevolezza della continuità tra non digitale e digitale |
1 |
Peso dato alla privacy: in generale, in quanto diritto umano (principio di autodeterminazione della sfera privata) fondamentale per l’esercizio dei diritti digitali; nello specifico delle questioni legate alla tutela dei dati personali, alla lotta contro la profilazione, alla rivendicazione della propria realtà biometrica, alla tutela dell’anonimato, all’armonizzazione con le politiche sanitarie
|
A pag. 17 la questione della privacy viene affrontata solo rispetto all’applicazione dei sistemi di intelligenza artificiale e sorveglianza |
2 |
Peso dato al diritto alla conoscenza: in generale, in quanto diritto civile (presupposto fondamentale per l’accesso all’istruzione e alle fonti della conoscenza); nello specifico delle questioni legate a istruzione, trasparenza, open data, accesso a internet, etc
|
p. 7: Vogliamo rimuovere gli ostacoli che frenano le famiglie e le imprese a migrare verso le reti di connettività a banda ultra-larga, attuali e future, e al pieno dispiego delle competenze e dei servizi digitali, ivi inclusi quelli offerti della Pubblica Amministrazione. |
2 |
Peso dato al lavoro: in generale, in quanto diritto sociale (principio di autosufficienza economica e sociale); nello specifico delle questioni legate a monitoraggio, algoritmi, istruzione informatica (non solo formazione), etc
|
Oltre ai diversi accenni nel resto del programma, ci sono alcuni riferimenti specifici a pag. 19 e soprattutto a pag. 20 (“’anticipazione dell’intervento dell’Ue sui lavoratori delle piattaforme online, assicurando trasparenza sul funzionamento degli algoritmi, che devono essere oggetto di contrattazione collettiva e non possono sostituire l’essere umano nell’assunzione delle decisioni sulle condizioni di lavoro. In questo quadro occorre porre in capo alle piattaforme l’onere della prova circa l’identificazione del tipo di rapporto di lavoro che si presume subordinato;”)
|
3 |
Anonimato: valutazioni: presenza esplicita nel programma (anonimato, pseudonimato), posizione sull’identificazione degli utenti nelle piattaforme di svago (social, giochi, etc), sistemi di pagamento
|
Nessun riferimento specifico |
0 |
Concorrenza: accenno alla strategia antitrust (non necessariamente specifiche, ma fondamentali per arginare lo strapotere delle BigTech); presenza all’interno del programma di temi quali il diritto alla riparazione
|
A p. 24 troviamo un accenno circoscritto alle questioni legate alla redistribuzione degli introiti pubblicitari dei grandi monopolisti (“Proponiamo di creare un Fondo nazionale per il pluralismo, l’informazione di qualità e il contrasto alla disinformazione, da finanziarsi tramite un prelievo sui ricavi da pubblicità online per le grandi piattaforme digitali. Il Fondo finanzierà i giovani giornalisti e le start up dell’informazione digitale, mentre per le industrie culturali e creative proponiamo incentivi fiscali, forme di agevolazioni nell’accesso al credito e promozione di strumenti innovativi di finanziamento”) |
1 |
Riferimenti alla questione della sovranità digitale o almeno alla strategia industriale/tecnologica (che è indicativa della strategia specifica sulle questioni digitali)
|
A pag. 31 si parla di cybersicurezza in termini di interesse nazionale. Molto poco davvero, ma ci accontentiamo: un punto di incoraggiamento… |
1 |
Open data, accesso agli atti, disciplina sulle gare pubbliche
|
A p. 16, la questione degli open data è citata, ma solo in quanto strettamente legata alla transizione digitale |
1 |
Anticorruzione: riferimento alla tutela dei whistleblower
|
A p. 30, c’è un esplicito richiamo alla libertà di stampa come condizione necessaria alla lotta verso la corruzione (“Mafie e corruzione tendono sempre a consolidare sistemi di potere occulti, che ambiscono a condizionare la stessa democrazia. Il giornalismo libero e serio è da sempre un presidio irrinunciabile nel contrasto a questi sistemi,”) |
1 |
Riferimenti all’open source o, preferibilmente, al software libero, presenza nel fediverso
|
Nessun riferimento specifico |
0 |
Riferimenti all’intelligenza artificiale
|
A p. 17 vengono adeguatamente contestualizzati i riferimenti alla IA |
3 |
Smart PA: riferimenti ai servizi digitali al cittadino e al modo di implementarli; certificati, permessi, giustizia, etc
|
a p. 7 e 17 vi sono alcuni riferimenti espliciti a soluzioni di razionalizzazione ed efficientamento basati sulla digitalizzazione |
2 |
Piattaforme partecipative: riferimenti all’argomento, riforme proposte, eventuali precisazioni
|
p. 13: ” la democrazia ha bisogno di nuovi spazi e nuove modalità di partecipazione, in grado di consolidare il nostro essere comunità. Questo può e deve avvenire incentivando percorsi partecipativi che sappiano coniugare la partecipazione in presenza con le opportunità offerte dal digitale”
|
3 |
Algoritmi: presenza della questione nel programma ed eventuali riferimenti ad ambiti deliberativi/decisionali (lavoro, giustizia, salute)
|
In tutto il programma appare chiaro l’approccio critico al tecnoentusiasmo verso il potere decisionale dell’intelligenza artificiale |
2 |
Videosorveglianza: posizione sull’utilizzo di videocamere e sensori con il pretesto della sicurezza o del decoro
|
Molto apprezzabili i reiferimenti a p. 13 e 17. Manca purtroppo un riferimento esplicito ai rischi dovuti all’interconnessione di diverse basi dati |
2 |
Temi negativi: sorveglianza e tecnocontrollo, anche solo verso le categorie “critiche” (detenuti, immigrati, indagati)
|
Il ripudio del tecnocontrollo viene esplicitamente riferito anche alle categorie deboli |
3 |
Temi negativi: credito sociale
|
A pag. 17 c’è un chiaro riferimento al bando ai ” sistemi di scoring sociale basati sui dati personali”. |
3 |
Temi negativi: educazione tecnologica considerata come formazione applicativa invece di istruzione digitale
|
A pag. 17, c’è un chiaro riferimento alla “digital litteracy” (“Riteniamo essenziale promuovere un approccio critico al digitale nel ciclo dell’istruzione, a partire dall’educazione civica digitale fino alla digital literacy e all’educazione sull’uso del dato, all’impiego di elementi di informatica di base, alla difesa dalla disinformazione”)
|
3 |
Temi negativi: voto elettronico adottato per gli appuntamenti elettorali istituzionali
|
Nessun riferimento specifico |
0 |
Totale |
|
33 |
Il programma della lista è disponibile qui (pagina di download): Programma (18/8) (Link locale).
Considerazioni generali
Un passaggio molto interessante del programma del Partito Democratico è il seguente (p.10):
che viene ulteriormente sviluppato poche pagine dopo (p.17):
Avvertiamo un chiaro vantaggio del PD rispetto ad altri partiti rispetto ad alcune tematiche che sono riconoscibili anche dall’attività recente del partito. Tra esse:
Ricordiamo comunque che il punteggio assegnato è basato su quanto e come vengano trattati i temi digitali di nostro interesse. Onestamente ci sembra che questo punteggio premi in maniera forse eccessiva il programma del PD: l’impressione che abbiamo avuto nella lettura del programma è che i temi digitali (e non solo quelli) sembrano aggiunti in una sorta di wikipedia di partito, non sono sempre armonizzati con il contesto, a volte si ripetono inspiegabilmente e appaiono rispondere a una logica addittiva, una sorta di “meglio dentro che fuori” che riassume in parte la natura stessa del PD…
Tabella dei punteggi
Temi
Note
Punti
Parallelismo tra tradizionale e digitale: capacità di integrare le questioni digitalil all’interno delle questioni proprie della società pre-digitale
Peso dato alla privacy: in generale, in quanto diritto umano (principio di autodeterminazione della sfera privata) fondamentale
per l’esercizio dei diritti digitali; nello specifico delle questioni legate alla tutela dei dati personali, alla lotta contro la profilazione, alla rivendicazione della propria realtà biometrica, alla tutela dell’anonimato, all’armonizzazione con le politiche sanitarie
Peso dato al diritto alla conoscenza: in generale, in quanto diritto civile (presupposto fondamentale per l’accesso all’istruzione e alle fonti della conoscenza); nello specifico delle questioni legate a istruzione, trasparenza, open data, accesso a internet, etc
Peso dato al lavoro: in generale, in quanto diritto sociale (principio di autosufficienza economica e sociale); nello specifico delle questioni legate a monitoraggio, algoritmi, istruzione informatica (non solo formazione), etc
Oltre ai diversi accenni nel resto del programma, ci sono alcuni riferimenti specifici a pag. 19 e soprattutto a pag. 20 (“’anticipazione dell’intervento dell’Ue sui lavoratori delle piattaforme online, assicurando trasparenza sul funzionamento degli algoritmi, che devono essere oggetto di contrattazione collettiva e non possono sostituire l’essere umano nell’assunzione delle decisioni sulle condizioni di lavoro. In questo quadro occorre porre in capo alle piattaforme l’onere della prova circa l’identificazione del tipo di rapporto di lavoro che si presume subordinato;”)
Anonimato: valutazioni: presenza esplicita nel programma (anonimato, pseudonimato), posizione sull’identificazione degli utenti nelle piattaforme di svago (social, giochi, etc), sistemi di pagamento
Concorrenza: accenno alla strategia antitrust (non necessariamente specifiche, ma fondamentali per arginare lo strapotere delle BigTech); presenza all’interno del programma di temi quali il diritto alla riparazione
Riferimenti alla questione della sovranità digitale o almeno alla strategia industriale/tecnologica (che è indicativa della strategia specifica sulle questioni digitali)
Open data, accesso agli atti, disciplina sulle gare pubbliche
Anticorruzione: riferimento alla tutela dei whistleblower
Riferimenti all’open source o, preferibilmente, al software libero, presenza nel fediverso
Riferimenti all’intelligenza artificiale
Smart PA: riferimenti ai servizi digitali al cittadino e al modo di implementarli; certificati, permessi, giustizia, etc
Piattaforme partecipative: riferimenti all’argomento, riforme proposte, eventuali precisazioni
p. 13: ” la democrazia ha bisogno di nuovi spazi e nuove modalità di partecipazione, in grado di consolidare il nostro essere comunità. Questo può e deve avvenire incentivando percorsi partecipativi che sappiano coniugare la partecipazione in presenza con le opportunità offerte dal digitale”
Algoritmi: presenza della questione nel programma ed eventuali riferimenti ad ambiti deliberativi/decisionali (lavoro, giustizia, salute)
Videosorveglianza: posizione sull’utilizzo di videocamere e sensori con il pretesto della sicurezza o del decoro
Temi negativi: sorveglianza e tecnocontrollo, anche solo verso le categorie “critiche” (detenuti, immigrati, indagati)
Temi negativi: credito sociale
Temi negativi: educazione tecnologica considerata come formazione applicativa invece di istruzione digitale
A pag. 17, c’è un chiaro riferimento alla “digital litteracy” (“Riteniamo essenziale promuovere un approccio critico al digitale nel ciclo dell’istruzione, a partire dall’educazione civica digitale fino alla digital literacy e all’educazione sull’uso del dato, all’impiego di elementi di informatica di base, alla difesa dalla disinformazione”)
Temi negativi: voto elettronico adottato per gli appuntamenti elettorali istituzionali
Considerazioni raccolte sui social