Temi
|
Note
|
Punti
|
Parallelismo tra tradizionale e digitale: capacità di integrare le questioni digitalil all’interno delle questioni proprie della società pre-digitale
|
Nessun riferimento specifico, ma a pag. 10 è implicito il riferimento alla digitalizzazione dei processi partecipativi come prosecuzione della cittadinanza tradizionale |
1 |
Peso dato alla privacy: in generale, in quanto diritto umano (principio di autodeterminazione della sfera privata) fondamentale per l’esercizio dei diritti digitali; nello specifico delle questioni legate alla tutela dei dati personali, alla lotta contro la profilazione, alla rivendicazione della propria realtà biometrica, alla tutela dell’anonimato, all’armonizzazione con le politiche sanitarie
|
A p. 20, ” il rispetto della privacy” viene invocato solo in riferimento ai temi della giustizia. Un po’ poco, considerando che spesso la privacy viene invocata a sproposito proprio nel caso di procedimenti giudiziari legati a personaggi pubblici e potenti. |
1 |
Peso dato al diritto alla conoscenza: in generale, in quanto diritto civile (presupposto fondamentale per l’accesso all’istruzione e alle fonti della conoscenza); nello specifico delle questioni legate a istruzione, trasparenza, open data, accesso a internet, etc
|
Il programma inizia significativamente con il tema della formazione e del lavoro. A p. 29: “di estendere la formazione digitale ai cittadini, aggiornando i programmi scolastici prevedendo l’inserimento in tutti i corsi di studi di materie e materiali didattici atti ad aumentare una maggiore consapevolezza tecnologica nella popolazione;” a p. 31, c’è infine un interessante inciso sul valore della conoscenza: “Siamo convinti dell’indiscussa validità del metodo sperimentale e della revisione tra pari (peer review) e vogliamo arrivare a poter declinare un nuovo paradigma, un quadro sistemico e continuo, che tenga conto del valore sociale ed economico della conoscenza e del libero progresso scientifico”. |
3 |
Peso dato al lavoro: in generale, in quanto diritto sociale (principio di autosufficienza economica e sociale); nello specifico delle questioni legate a monitoraggio, algoritmi, istruzione informatica (non solo formazione), etc
|
a p. 6: “ridisegnare la disciplina dello smart working, per evolvere verso un modello ibrido efficiente che ottimizzi e metta a frutto le recenti esperienze e il supporto delle tecnologie perequando benefici tra lavoratori e imprese;”. Da considerare anche il punto precedente. |
3 |
Anonimato: valutazioni: presenza esplicita nel programma (anonimato, pseudonimato), posizione sull’identificazione degli utenti nelle piattaforme di svago (social, giochi, etc), sistemi di pagamento
|
Nessun riferimento specifico |
0 |
Concorrenza: accenno alla strategia antitrust (non necessariamente specifiche, ma fondamentali per arginare lo strapotere delle BigTech); presenza all’interno del programma di temi quali il diritto alla riparazione
|
Un intero capitolo viene dedicato (p. 14) alla disciplina della concorrenza. Il tema viene sviluppato molto bene, ma non viene fatto alcun riferimento al tema dei monopoli tecnologici. A p.18 si fa comunque riferimento alla fiscalità delle multinazionali e, per questo, abbiamo deciso di assegnare 2 punti |
2 |
Riferimenti alla questione della sovranità digitale o almeno alla strategia industriale/tecnologica (che è indicativa della strategia specifica sulle questioni digitali)
|
A p. 29 il riferimento al cloud nazionale poteva essere un’ottima occasione per prendere posizione sulle questioni di sovranità tecnologica, ma così non è stato. |
1 |
Open data, accesso agli atti, disciplina sulle gare pubbliche
|
Nessun riferimento sistemico, ma abbiamo comunque chiari riferimenti a open data circoscritti al mercato ferroviario da liberalizzare (p.16) e all’applicazione della 194 nelle strutture sanitarie (p.8). Riferimenti chiari sulla disciplina delle gare pubbliche (p.14) e sulla normativa per la trasparenza (con particolare riferimento al PNRR (p.16). Non è strettamente legato al tema, ma non possiamo trascurare il proposito di “necessario introdurre i codici identificativi per il personale delle Forze di polizia” (p. 22) |
3 |
Anticorruzione: riferimento alla tutela dei whistleblower
|
Nessun riferimento specifico |
0 |
Riferimenti all’open source o, preferibilmente, al software libero, presenza nel fediverso
|
Nessun riferimento specifico |
0 |
Riferimenti all’intelligenza artificiale
|
Nessun riferimento specifico |
0 |
Smart PA: riferimenti ai servizi digitali al cittadino e al modo di implementarli; certificati, permessi, giustizia, etc
|
p. 29-30: “rafforzare le strutture impegnate nell’attuazione dei programmi dell’Agenda digitale 2026 e che le amministrazioni pubbliche, e gli apparati centrali, aderiscano alle piattaforme nazionali (SPID, CIE, CNS, Fascicolo Sanitario Elettronico, ecc.) e al cloud nazionale, realizzando gli interventi per modernizzare i propri back-office e rendere interoperabili i propri sistemi tecnologici” oltre a diversi riferimenti sull’accessibilità dei siti web, la funzionalità dei servizi pubblici, etc |
3 |
Piattaforme partecipative: riferimenti all’argomento, riforme proposte, eventuali precisazioni
|
A p. 10, un intero capitolo viene dedicato al potenziamento della partecipazione dei cittadini, anche attraverso piattaforme on line |
3 |
Algoritmi: presenza della questione nel programma ed eventuali riferimenti ad ambiti deliberativi/decisionali (lavoro, giustizia, salute)
|
Nessun riferimento specifico |
0 |
Videosorveglianza: posizione sull’utilizzo di videocamere e sensori con il pretesto della sicurezza o del decoro
|
Nessun riferimento specifico |
0 |
Temi negativi: sorveglianza e tecnocontrollo, anche solo verso le categorie “critiche” (detenuti, immigrati, indagati)
|
Nessun riferimento specifico |
0 |
Temi negativi: credito sociale
|
Nessun riferimento specifico |
0 |
Temi negativi: educazione tecnologica considerata come formazione applicativa invece di istruzione digitale
|
Non abbiamo apprezzato l’eccessivo indulgere sul tema della “formazione”, ma dobbiamo riconoscere che il tema della conoscenza e dell’istruzione è sviluppato molto bene, con un’attenzione particolare alla ricerca di base, al metodo scientifico e al diritto alla conoscenza. Il giudizio non può essere che molto positivo |
3 |
Temi negativi: voto elettronico adottato per gli appuntamenti elettorali istituzionali
|
Nessun riferimento specifico |
0 |
Totale |
|
23 |
Il programma della lista è disponibile qui (documento – Link locale)
Considerazioni generali
L’impressione che abbiamo avuto del programma di +Europa è decisamente positiva. I temi digitali sono stati toccati con precisione e accuratezza; è chiara l’impronta liberale che vede i principi dello stato di diritto come la bussola politica. Ci ha sorpreso negativamente solo il fatto di aver circoscritto il diritto alla privacy alla sola questione giudiziaria, mentre non siamo certamente balzati sulla sedia nel vedere la scarsa importanza data all’open source, alla sovranità digitale o al tema dell’anonimato.
Infine, non possiamo fare a meno di notare una forte somiglianza ideologica tra il programma di Azione/Italia Viva e quello di +Europa, ma con una differenza discriminante proprio riguardo alle questioni di principio e di diritto, a proposito delle quali il programma di +Europa si pone su un piano oggettivamente più evoluto e maturo.
Tabella dei punteggi
Temi
Note
Punti
Parallelismo tra tradizionale e digitale: capacità di integrare le questioni digitalil all’interno delle questioni proprie della società pre-digitale
Peso dato alla privacy: in generale, in quanto diritto umano (principio di autodeterminazione della sfera privata) fondamentale
per l’esercizio dei diritti digitali; nello specifico delle questioni legate alla tutela dei dati personali, alla lotta contro la profilazione, alla rivendicazione della propria realtà biometrica, alla tutela dell’anonimato, all’armonizzazione con le politiche sanitarie
Peso dato al diritto alla conoscenza: in generale, in quanto diritto civile (presupposto fondamentale per l’accesso all’istruzione e alle fonti della conoscenza); nello specifico delle questioni legate a istruzione, trasparenza, open data, accesso a internet, etc
Peso dato al lavoro: in generale, in quanto diritto sociale (principio di autosufficienza economica e sociale); nello specifico delle questioni legate a monitoraggio, algoritmi, istruzione informatica (non solo formazione), etc
Anonimato: valutazioni: presenza esplicita nel programma (anonimato, pseudonimato), posizione sull’identificazione degli utenti nelle piattaforme di svago (social, giochi, etc), sistemi di pagamento
Concorrenza: accenno alla strategia antitrust (non necessariamente specifiche, ma fondamentali per arginare lo strapotere delle BigTech); presenza all’interno del programma di temi quali il diritto alla riparazione
Riferimenti alla questione della sovranità digitale o almeno alla strategia industriale/tecnologica (che è indicativa della strategia specifica sulle questioni digitali)
Open data, accesso agli atti, disciplina sulle gare pubbliche
Anticorruzione: riferimento alla tutela dei whistleblower
Riferimenti all’open source o, preferibilmente, al software libero, presenza nel fediverso
Riferimenti all’intelligenza artificiale
Smart PA: riferimenti ai servizi digitali al cittadino e al modo di implementarli; certificati, permessi, giustizia, etc
Piattaforme partecipative: riferimenti all’argomento, riforme proposte, eventuali precisazioni
Algoritmi: presenza della questione nel programma ed eventuali riferimenti ad ambiti deliberativi/decisionali (lavoro, giustizia, salute)
Videosorveglianza: posizione sull’utilizzo di videocamere e sensori con il pretesto della sicurezza o del decoro
Temi negativi: sorveglianza e tecnocontrollo, anche solo verso le categorie “critiche” (detenuti, immigrati, indagati)
Temi negativi: credito sociale
Temi negativi: educazione tecnologica considerata come formazione applicativa invece di istruzione digitale
Temi negativi: voto elettronico adottato per gli appuntamenti elettorali istituzionali
Considerazioni raccolte sui social