Anche se negli ultimi due anni l’argomento ha guadagnato l’attenzione del grande pubblico, è quasi da un decennio che si parla di Fediverso. Francamente, a rileggere oggi gli articoli che in quel passato hanno affrontato la questione, si avverte un certo senso di soffocamento: la descrizione del fediverso infatti è quasi sempre:
tecnicalizzata: si utilizzano parole strane per illustrare concetti tecnici complicati da capire e che nessuno aveva alcuna voglia di ascoltare;
identitaria: il fediverso viene raccontato come una scelta di emarginazione, vissuta come un’epica conquista;
alternativa ai social tradizionali: il fediverso viene spiegato per confronto con le grandi piattaforme social, con il risultato di sembrare una specie di brutta copia, un metadone dei social tradizionali;
focalizzata su mastodon: si finge di raccontare il Fediverso, ma in realtà si parla di un solo software del fediverso, rivolgendosi perciò soprattutto agli utenti di Twitter, che però non è certo il social più importante al mondo;
in un’unica parola, respingente!
Eh già, respingente. Sembrerà strano, ma le persone non amano sorbirsi lunghi pipponi tecnici, solo per ritirarsi in una specie di comunità amish, in cui ci si veste con indumenti che copiano male le grandi marche e ci si alimenta solo attraverso una linea di prodotti vegani iperproteici, destinati a un pubblico di maratoneti celiaci.
Il mondo del Fediverso fin ora è sembrato effettivamente un corso pratico sulle migliori tecniche per promuovere male un eccellente progetto tecnologico. Eppure tutto ciò è profondamente sbagliato!
Il fediverso è più semplice di quanto ci si immagini
Oggi esiste una tecnologia che consente a chiunque di scegliere tra decine e decine di software da installare su un computer per creare un vero social network funzionante che si collega con altri social network. Si chiama ActivityPub, ma questa cosa è molto poso interessante per la maggior parte delle persone.
La maggior parte delle persone infatti è più interessata a provare un prodotto che a conoscere come è fatto. Chi compra un pacco di pasta, non vuole sapere come è fatta quella pasta, ma la compra per cuocerla, provarla con un certo tipo di condimento o di preparazione e, infine, assaggiarla: se la pasta è buona, la ricomprerà, altrimenti cambierà marca.
Allo stesso modo, l’informazione principale che una persona può cercare a proposito di un social è “come fare a provarlo“.
Alla fine di questo post, abbiamo quindi preparato un intero capitolo dedicato a tutti i modi da noi conosciuti per provare questi strani social così tanto interconnessi tra loro.
Ok, ma che tipo di gente c’è nel Fediverso?
Fino all’anno scorso, avremmo risposto “beh, non c’è molta gente normale nel fediverso: geek, nerd, anarchici, cypherpunk, cyberpunk, punk…”! Ma, siamo sinceri: se state leggendo questo post, dopo essere finiti nel nostro blog, non dovreste credere che gli altri siano meno strani di voi…
Comunque sia, grazie a due eventi eccezionali e non voluti, il numero degli utenti del fediverso è aumentato e, un po’ a causa del fatto che la prima cucciolata del fediverso era costtuita da un numero “non elevatissimo” di persone, le persone “normali” sono diventate sempre di più.
Ma chi sono le persone “normali” e cosa fanno nel fediverso? Le persone “normali” sono utenti che rientrano nella norma degli utenti degli altri social: il luogo da dove proviene la maggior parte degli utenti del Fediverso è Twitter, per qualcuno Youtube e Reddit, per pochi Facebook e Instagram e quasi per nessuno TikTok.
Vale la pena allora chiedersi per quale motivo dovremmo andare in un posto in cui troviamo le stesse persone che avremmo trovato su Twitter… Ebbene non è facile spiegare perché (e forse non interessa a nessuno), ma le persone che migrano dai social tradizionali al Fediverso si comportano in modo migliore rispetto a dove si trovavano prima: il motivo? Forse perché l’architettura di Twitter, Facebook, Instagram, etc è progettata per far sviluppare i peggiori comportamenti degli utenti, mentre il fediverso è un ambiente pensato non per produrre contenuti, ma soprattutto per creare relazioni e per la maggior parte di noi creare relazioni è meglio rispetto a creare contenuti. Ma forse perché c’è una buona selezione all’ingresso: in molti si iscrivono e se ne vanno subito e pertanto, chi rimane è perché solitamente è non solo curioso, ma abbastanza interessato. E in ogni caso, quelli interessati soprattutto a lasciare la loro traccia nell’ambiente con discorsi d’odio, polemica politica, memini, frasi motivazionali e autopromozione, solitamente vengono banditi immediatamente dagli amministratori
Già detesto il mio social: perché dovrei pure imbarcarmi in un altro suo clone?
Forse detesti il tuo “social preferito”, forse non ne puoi fare a meno, forse lui non può fare a meno di te. Una cosa però è certa: i rapporti tra te e il tuo social preferito non ci riguardano perché il fediverso è una cosa diversa!
Certamente, la somiglianza tra certi software del fediverso e il loro archetipi è a volte quasi imbarazzante, ma la fantasia degli sviluppatori software si concentra quasi sempre sulle soluzioni più che sulle interfacce.
Il fediverso visibile è poco più che un’operazione di reverse engineering di interfacce già viste, ma il vero valore aggiunto è come gli sviluppatori abbiano cercato di creare un sistema in cui è come se l’utente di Twitter potesse commentare un video di Youtube, l’utente di Facebook potesse scrivere un post su Reddit ed entrambi potessero seguirsi, interagire o iscriversi a uno stesso evento su EventBrite!
L’aspetto, la somiglianza con i social già visti è forse la cosa più brutta del Fediverso: pensate al fediverso come a un dispositivo a forma di sedia che può portarvi dovunque; ma gli ingegneri che hanno deciso di usare quella tecnologia hanno detto:
“Una sedia che può portarti dovunque? Ma se non le diamo la forma di un mezzo di trasporto già conosciuto, come faranno le persone a capire che è un mezzo di trasporto? Perciò la faremo assomigliare a una bicicletta, una macchina, un motoscafo, un elicottero, una roulotte, costruendoci intorno un manubrio, un portabagagli, una chiglia, un’elica o una cucina ultracompatta che diventa water chimico.”
Il pensiero tipo dello sviluppatore di software del Fediverso
I social del fediverso sono nati così, con sviluppatori molto bravi che però non sono designer ma credono di esserlo, non sono venditori ma sono convinti di conoscere i desideri dei “clienti”. Il risultato è una quantità colossale di software bellissimi e dotati di funzionalità ancora più varie rispetto ai loro archetipi, ma destinati a essere considerati la copia sbiadita dell’originale!
Ecco perché il fediverso non va proposto come alternativa, ma come modello a sé stante. Nessuno vuole un’alternativa, perché l’alternativa di solito non è altro che un vorrei ma non posso, mentre per un utente, l’unica cosa che valga qualcosa è l’originale!
L’elefante nell’istanza
NB: questo capitolo contiene valutazioni personali e molto teoriche, pertanto può essere tranquillamente saltato a pie’ pari!
In questo post, abbiamo cercato di parlare il meno possibile di Mastodon, perché sempre più sta diventando contemporaneamente un’opportunità e un problema per il Fediverso: stiamo infatti parlando di qualcosa che, grazie alla sua crescita inarrestabile, ha avuto un ruolo fondamentale per la diffusione del fediverso, ma che, proprio grazie a questa sua crescita inarrestabile, sta rischiando di desertificare l’ambiente circostante.
Il software sviluppato da Eugen “Gargron” Rochko è come una grande strada che, nella città del Fediverso, risulta ben curata, ben illuminata, veloce e sicura, al punto che quasi tutti preferiscono apassare per di là; la città si sviluppa e cresce sempre di più, ma anche la strada si ingrandisce sempre di più per far passare tutte quelle macchine: ora non solo nessuno vuole più passare per le altre strade; e nel frattempo quella strada è diventata così larga che ha più asfalto e più superficie di tutte le altre strade insieme…
Il progetto di Gargron è diventato un caso di successo per tutta una precisa serie di motivi:
il caso: già, il fattore C costituisce una componente decisiva in ogni circostanza della vita! Per quanto possiamo analizzare questo “caso di successo”, non bisogna dimenticare che ci sfuggiranno sempre alcune componenti che hanno contribuito a farlo diventare una sorta di regina incontrastatadei social decentrati;
il primato: Eugen Rocho nonè stato certo il primo a sviluppare un social federato, ma è stato tra i primi a farlo sul versatile protocollo ActivityPub;
la ricchezza: la capacità di attrarre finanziatori MA NON investitori, ha dato modo allo staff di sviluppo di avere risorse per consentire uno sviluppo pieno, senza però dover rendere conto ad attori esterni alla stessa utenza;
il target: il progetto, dall’interfaccia alle funzioni, è pensato per gli utenti di Twitter. Sono questi degli utenti tendenzialmente più scolarizzati, più flessibili, più versati alla sperimentazione, più motivati (spesso sono informatici, attivisti, dissidenti), più orientati alle relazioni rispetto alla mera esibizione/creazione di contenuti rispetto agli utenti di piattaforme narcisistiche come Facebook, Instagram o Youtube;
l’interfaccia: scopiazzata da quella immediata e smartphone oriented di Twitter;
le alternative: gli altri social del fediverso sono spesso oggettivamente carenti nell’interfaccia (spesso pesante), nell’ergonomia (spesso complessa da utilizzare), nella stessa federazione (la capacità di interoperare correttamente con le altre piattaforme), nella stabilità (non funziona sempre tutto e i bug sono frequenti).
Comunque sia, il mastodonte è un ingombrante punto di riferimento per tutto il fediverso, il ché significa che realizzare oggi una nuova piattaforma federata senza essere il più possibile “compatibili” con esso sarebbe un suicidio.
Gli standard di fatto tuttavia non sono mai una cosa buona e se lo staff di Gargron dovesse impazzire, questo comporterebbe problemi a tutti gli altri sviluppatori. Ma si possono evitare questi problemi? Naturalmente sì e si possono evitare proprio grazie alla decentralizzazione by default del fediverso: più saranno i software utilizzati, e meno il fediverso sarà dipendente da uno solo di essi; più gli utenti si distribuiranno su diversi software E su diversi server, e minore sarà sul fediverso il potere di un solo software.
Fine capitolo da saltare
Ok, ma come faccio per provare il fediverso?
Lo avevamo promesso e perciò cercheremo di mantenere la promessa circoscrivendo l’esperienza alle sole comunità italiane, ma non vi parleremo di software, protocolli e matrici funzionali, né faremo riferimento ai “modelli” di riferimento (come facebook, come instagram, come twitter, come youtube, etc), né distingueremo tra social veri e propri (i social in cui è possibile interagire in maniera paritaria tra utenti) e piattaforme non-social con funzioni social (quelle in cui il produttore del contenuto e i commentatori/follower sono su due piani diversi). Parleremo solo di comunità, di utilizzo e di obiettivi!
Cosa serve per iscriversi?
Per iscriversi in una qualsiasi comunità è necessario:
fornire un indirizzo email;
scegliere un nome vero o inventare uno pseudonimo (poi potrete anche decidere di cambiarlo);
scegliere un “nome utente”, una sola parola, che diventerà il proprio “nome utente” definitivo (non si potrà cambiare mai più) e diventerà parte del vostro identificativo univoco che, esattamente come per un indirizzo di posta elettronica, è composto da “nome utente” + “dominio del server” della comunità (‘unica differenza è che non si scriverà come [email protected] ma avrà un’altra chiocciola all’inizio dell’indirizzo, come per @[email protected]);
scegliere una password come 6GhhGt5543DggJ75!hh??hFhh&5ghjjj e non una come forzalazzio.
A questo punto entrerai in un ambiente in cui potrai vedere tre diverse realtà:
quella delle persone che segui (all’inizio saranno pochi profili e quasi sempre scelti a caso)
quella delle persone che risiedono nella tua stessa comunità (= la comunità locale)
quella delle persone che risiedono in altre comunità ma che sono “collegate” alle persone della tua comunità (= la comunità federata)
Una volta scelta una comunità, c’è sempre la possibilità di cambiarla. Questo lo si può fare in due modi:
creando un nuovo account (eliminando contestualmente o continuando a mantenere quello vecchio): puoi creare account in tutte le comunità esistenti al mondo, ma è naturale che alla fine ci sarà un account che utilizzerai più degli altri
esportando il tuo account dalla comunità scelta in principio in un’altra comunità ma solo se funziona con la stessa tipologia di social. Questa operazione non è sempre possibile, perché dipende dal tipo di social, ma ormai quasi tutte le piattaforme più diffuse consentono questa operazione.
Ma ora vediamo a quali comunità ci si può iscrivere..
Se invece vuoi provare un’esperienza social più semplice, alla fine di questo post potrai trovare quello che ti serve…
Strumenti di “giornalismo” collettivo (o almeno di rassegna stampa collettiva) per avere uno sguardo diverso sulla realtà
Ti sarebbe piaciuto commentare un articolo, scriverne uno tutto tuo o almeno condividere articoli scritti da altri per far conoscere notizie meno note? Ti piacciono la scienza, i videogiochi, i libri, la politica, la musica o l’arte? In questa comunità puoi scegliere diversi temi da seguire, commentare o temi sui quali pubblicare tu stesso un commento o un articolo e vedertelo anche rilanciato da twitter e da telegram.
Si tratta di una comunità facile da usare e immediata da capire e se vuoi registrarti, puoi iscriverti anche senza lasciare un’email e aspettare l’ok dell’amministratore!
Pubblicare le tue foto più belle perché le veda chiunque o solo chi vuoi tu
Vuoi condividere le foto di paesaggi, tramonti, vecchie case abbandonate o di tutte quelle piccole cose semplici che la tua fotocamera sa far diventare magiche? Oppure ti piace osservare le foto fatte dagli altri? O ancora ti piace pubblicare memini, vignette, il tuo trucco o i piatti del tuo ristorante preferito?
Ti sembrerà estremamente facile partecipare alle attività di questa comunità quindi dovresti provarla quanto prima!
Organizzare un sit-in, eventi sportivi, manifestazioni o seminari
Se sei parte di un’associazione, un partito, un circolo letterario o qualsiasi gruppo organizzato o disorganizzato di persone che si incontrano in un luogo reale o virtuale, questo servizio ti aiuterà a creare una pagina finalizzata all’organizzazione di qualsiasi evento. Ma puoi usarlo anche per conoscere quali sono gli eventi dedicati ad argomenti di tuo interesse o quelli che avvengono nella tua zona!
Creare un evento è semplicissimo: puoi impostare un’immagine, scegliere il titolo e inserire luogo e data dell’evento e tutti gli iscritti a un social del fediverso potranno sapere dell’esistenza dell’evento!
Gli eventi possono anche essere non pubblici o indicare un numero massimo di posti.
Infine, se lavori con gli eventi, sappi che con una sola utenza puoi gestire i profili di diverse associazioni!
Gestire agende condivise di eventi
Se il tuo obiettivo non è principalmente quello di gestire l’organizzazione di eventi, ma desideri solo creare un’agenda condivisa per un evento, puoi utilizzare uno strumento ancora più semplice!
In Italia sono presenti due servizi:
uno di questi è stato creato dal collettivo Torinese Cisti, ma non è limitato solo al pubblico piemontese, bensì è rivolto a tutti, con una particolare attenzione alla comunità underground, anarchica e cypherpunk;
In entrambi i casi l’iscrizione è aperta a tutti e consente di sfogliare tutti gli eventi caricati dagli altri utenti e di caricare nuovi eventi; è possibile anche caricare un nuovo evento senza essere registrati, ma bisognerà attendere l’approvazione degli amministratori.
Creare video o guardare e commentare quelli pubblicati dagli altri
Dall’invenzione dei fratelli Lumière, nessuno ha più smesso di guardare filmati, video e presentazioni su uno schermo. Si tratta di una delle esperienze più coinvolgenti, ma poter caricare i propri video può essere ancora più divertente.
Questo servizio offre a tutti la possibilità di scegliere tra innumerevoli contenuti e consente ai propri iscritti di caricare i propri video preferiti o di crearne di nuovi.
L’utilizzo è estremamente semplice e i contenuti sono spesso molto diversi da quelli cui siamo abituati!
Ascolta e crea le compilation e i podcast che non troverai mai altrove!
Quello del podcast e della creazione delle compilation è diventato uno dei modi più comodi per informarsi, svagarsi e trascorrere il tempo in quei momenti in cui dobbiamo tenere impegnata la vista per fare altro, come guidare, cucinare o stare a messa.
Se ami i libri, troverai sicuramente interessanti le opportunità fornite dal fediverso!
Ci sono due servizi in Italia che forniscono una vera e propria piattaforma di lettura e revisione sociale, nella quale è possibile inserire (qualora non sia già presente), descrivere, recensire e commentare il libro di riferimento:
Vi piace gestire un vostro blog, senza tanti fronzoli, così da mettere in risalto soprattutto la scrittura, lo stile e i contenuti testuali? E vi interesserebbe se questo blog potesse essere visto nella timeline di ogni iscritto ai social del fediverso?
In tal caso, potreste utilizzare questo servizio con un’interfaccia molto pulita. L’hanno fatto già in tanti e sembra uno dei servizi più apprezzati anche perché riporta alla memoria i vecchi blog di inizio millennio…
Ma esiste anche qualcosa per fare live streaming mentre gioco ai videogame?
Sì, esiste! Ma ve lo dovete installare in casa e comunque non c’è ancora nulla del genere nella community italiana. Se siete seriamente interessati a creare qualcosa del genere, chiedetemi pure tutte le informazioni del caso e vi dirò qualcosa in più…
La porta di accesso più immediata ai social del fediverso
seguire tantissimi tipi di account presenti nel fediverso
scrivere messaggi da 500 caratteri (quanto ci vuole per comunicare un pensiero articolato, esprimere un’emozione e scrivere una breve recensione senza ammorbare gli altri) e aggiungendo anche qualche immagine
rispondere ai messaggi o ai contenuti degli altri
creare piccoli sondaggi
e soprattutto provare se l’esperienza diretta dei social del fediverso vi piace.
Queste comunità sono tantissime e l’espressione “imbarazzo della scelta” è assai azzeccata, dal momento che non stiamo scegliendo un semplice strumento, ma una comunità in cui “risiedere”.
Ho usato la parola risiedere, non abitare, perché scegliere una comunità significa al massimo scegliere una cittadinanza, un indirizzo di residenza, ma questo non comporta alcuna limitazione in termini di circolazione: si può comunque interagire con chiunque si desideri, anche se la sua “residenza” è in un’altra comunità!
Voglio stare dove stanno tutti
Risiedere nella comunità più numerosa non è proprio in linea con lo spirito del fediverso, che è pensato proprio per distribuire gli utenti su tantissime comunità interconnesse, ma di certo può essere meno disorientante per l’utente alle prime armi (ricordiamo che c’è sempre la possibilità di cambiare comunità).
La comunità più numerosa è quella di mastodon.uno gestita dal collettivo Devol, che gestisce uno dei più ampi bouquet di comunità del fediverso (e non solo). Si tratta di una comunità aperta e di carattere generalista (= non è monotematica e si rivolge a un pubblico ampio) che vieta alcune condotte ostili, non tollera la diffusione di fake news, non consente pubblicità commerciale o propaganda partitica (ma consente la promozione di campagne politiche). Qui potete trovare le regole del server.
Cerco una comunità generalista meno affollata
Esistono tantissime comunità vivaci e più piccole che possono essere confortevoli e ben gestite. Tra esse ricordiamo:
saronno.one, dedicato alla città di Saronno e gestito dalla casa editrice del giornale “Il Saronno”
Cerco una comunità dedicata al mondo dell’università, della ricerca scientifica e a quello del giornalismo
Poliversity.it è un progetto nato come spin-of dell’istanza Friendica poliverso.org e gestito da Poliverso, dal blog Le Alternative e dall’associazione Pirati. Il progetto è dedicato al mondo della ricerca e dell’università, ma anche al mondo del giornalismo per creare un punto d’incontro tra gli operatori della conoscenza e quelli dell’informazione.
Cerco una comunità generalista ma con una connotazione pacifista ed ecologista
La comunità di sociale.network è una delle prime comunità nate dall’incontro tra un’esperienza associativa e la conoscenza del mondo giornalistico ed editoriale di uno dei fondatori.
Cerco una comunità generalista ma orientata alla realtà dei centri sociali, dei circoli anarchici, delle esperienze sociali autogestite e degli hacklab
Da questo punto di vista, la scelta è così ampia che è possibile indirizzarla anche su un contesto locale. Infatti le quattro comunità sono dislocate presso quattro città italiane. In particolare:
Bida, una delle prime comunità del fediverso italiano, gestita da un gruppo di lavoro di hacktivist* e militant* di centri sociali, circoli anarchici bolognesi, esperienze sociali autogestite e hacklab e che raccoglie parte dell’eredità di Indymedia Italia
Cisti, comunità gestita da un gruppo di hackivisti di Torino che abbiamo già incontrato nei capitoli precedenti e che hanno voluto offrire alla propria comunità fortemente orientata alla sinistra antifascista o all’area anarchica un luogo di aggregazione libero dai social commerciali
Nebbia.fail, nata a Milano per creare una sorta di centro sociale digitale autonomo per tutti quei gruppi, collettivi e soggetti che si rispecchiano negli stessi princìpi fondamentali: antifascismo, antisessismo, antirazzismo, antimilitarismo
Puntarella.party, istanza antifascista, antirazzista e antisessista, basata su Roma.
Cerco una comunità che sia orientata al mondo del fumetto, del gioco di ruolo, dei videogiochi, dei libri e della musica indipendente
Per chi si riconosce in questa descrizione, è fondamentale fare una visita nella comunità livellosegreto, una delle iniziative più recenti e che ha avuto il più esplosivo incremento di pubblico mai avuto in Italia per una comunità del fediverso, dedicata al mondo dei videogiochi, dei fumetti e dei libri, creata da Fabio «Kenobit» Bortolotti e da altri noti content creator (tra cui spicca il nome del fumettista Sio)
Cerco una comunità fortemente orientata alla musica, ma con una caratterizzazione anarchica e antimilitarista
In questo caso, la comunità di stereodon.social fa esattamente al caso vostro: si tratta di un gruppo di lavoro costituito da musicisti e appassionati di musica provenienti da centri sociali o esperienze sociali autogestite, supportate dal collettivo Bida.
Cerco una comunità che esprima un progetto associativo non solo virtuale e orientto ai più giovani
La comunità Pan, gestita dall’associazione che organizza Scambi, Il Festival dei Laboratori Paneuretici e nata a Sanremo in occasione del Festival Scambi 2022, si propone di raccogliere persone interessate a scoprire cose nuove e a rivolgersi ai più diversi ambiti, in modi originali, attraverso laboratori esperienziali sulle più diverse tematiche.
Cerco una comunità dedicata ai viaggi
La notizia vi sorprenderà di certo, ma sappiate che la comunità lastminute.one è dedicata proprio a chi ama viaggiare!
Cerco una comunità ad alto tasso di nerdizzazione
In questo caso potete scegliere tra:
bunglers.it, per i “pasticcioni”, i creativi, dei blogger & SMM, i nerd e i tech addicted
math.unipd.it, gestita dal dipartimento di Matematica “Tullio Levi-Civita” dell’Universita di Padova
yonix.social, orientata su Informatica, Cooperazione, Benessere Economico, Sostenibilità, Etica, Cultura
Ehi ma dove potrei trovare qualcuno interessato al tennis?
Ma allora c’è anche una comunità dedicata al rugby?
Purtroppo no, e questo è molto spiacevole…
Ok, ma almeno c’è qualcosa che riguardi la Regina Immortalis Lilith?
Certamente! La comunità laviadililith.social è proprio quello che cercavate (e con diversi contenuti destinati a un pubblico adulto)…
Dove posso approfondire ulteriormente questi argomenti?
Qui su informapirata abbiamo affrontato spesso l’argomento fediverso e perciò segnaleremo soprattutto i nostri contributi che, a loro volta, contengono diversi riferimenti “webgrafici” ad altre risorse.
Anche se negli ultimi due anni l’argomento ha guadagnato l’attenzione del grande pubblico, è quasi da un decennio che si parla di Fediverso. Francamente, a rileggere oggi gli articoli che in quel passato hanno affrontato la questione, si avverte un certo senso di soffocamento: la descrizione del fediverso infatti è quasi sempre:
Eh già, respingente. Sembrerà strano, ma le persone non amano sorbirsi lunghi pipponi tecnici, solo per ritirarsi in una specie di comunità amish, in cui ci si veste con indumenti che copiano male le grandi marche e ci si alimenta solo attraverso una linea di prodotti vegani iperproteici, destinati a un pubblico di maratoneti celiaci.
Il mondo del Fediverso fin ora è sembrato effettivamente un corso pratico sulle migliori tecniche per promuovere male un eccellente progetto tecnologico. Eppure tutto ciò è profondamente sbagliato!
Il fediverso è più semplice di quanto ci si immagini
Oggi esiste una tecnologia che consente a chiunque di scegliere tra decine e decine di software da installare su un computer per creare un vero social network funzionante che si collega con altri social network. Si chiama ActivityPub, ma questa cosa è molto poso interessante per la maggior parte delle persone.
La maggior parte delle persone infatti è più interessata a provare un prodotto che a conoscere come è fatto. Chi compra un pacco di pasta, non vuole sapere come è fatta quella pasta, ma la compra per cuocerla, provarla con un certo tipo di condimento o di preparazione e, infine, assaggiarla: se la pasta è buona, la ricomprerà, altrimenti cambierà marca.
Allo stesso modo, l’informazione principale che una persona può cercare a proposito di un social è “come fare a provarlo“.
Alla fine di questo post, abbiamo quindi preparato un intero capitolo dedicato a tutti i modi da noi conosciuti per provare questi strani social così tanto interconnessi tra loro.
Ok, ma che tipo di gente c’è nel Fediverso?
Fino all’anno scorso, avremmo risposto “beh, non c’è molta gente normale nel fediverso: geek, nerd, anarchici, cypherpunk, cyberpunk, punk…”! Ma, siamo sinceri: se state leggendo questo post, dopo essere finiti nel nostro blog, non dovreste credere che gli altri siano meno strani di voi…
Comunque sia, grazie a due eventi eccezionali e non voluti, il numero degli utenti del fediverso è aumentato e, un po’ a causa del fatto che la prima cucciolata del fediverso era costtuita da un numero “non elevatissimo” di persone, le persone “normali” sono diventate sempre di più.
Ma chi sono le persone “normali” e cosa fanno nel fediverso? Le persone “normali” sono utenti che rientrano nella norma degli utenti degli altri social: il luogo da dove proviene la maggior parte degli utenti del Fediverso è Twitter, per qualcuno Youtube e Reddit, per pochi Facebook e Instagram e quasi per nessuno TikTok.
Vale la pena allora chiedersi per quale motivo dovremmo andare in un posto in cui troviamo le stesse persone che avremmo trovato su Twitter… Ebbene non è facile spiegare perché (e forse non interessa a nessuno), ma le persone che migrano dai social tradizionali al Fediverso si comportano in modo migliore rispetto a dove si trovavano prima: il motivo? Forse perché l’architettura di Twitter, Facebook, Instagram, etc è progettata per far sviluppare i peggiori comportamenti degli utenti, mentre il fediverso è un ambiente pensato non per produrre contenuti, ma soprattutto per creare relazioni e per la maggior parte di noi creare relazioni è meglio rispetto a creare contenuti. Ma forse perché c’è una buona selezione all’ingresso: in molti si iscrivono e se ne vanno subito e pertanto, chi rimane è perché solitamente è non solo curioso, ma abbastanza interessato. E in ogni caso, quelli interessati soprattutto a lasciare la loro traccia nell’ambiente con discorsi d’odio, polemica politica, memini, frasi motivazionali e autopromozione, solitamente vengono banditi immediatamente dagli amministratori
Già detesto il mio social: perché dovrei pure imbarcarmi in un altro suo clone?
Forse detesti il tuo “social preferito”, forse non ne puoi fare a meno, forse lui non può fare a meno di te. Una cosa però è certa: i rapporti tra te e il tuo social preferito non ci riguardano perché il fediverso è una cosa diversa!
Certamente, la somiglianza tra certi software del fediverso e il loro archetipi è a volte quasi imbarazzante, ma la fantasia degli sviluppatori software si concentra quasi sempre sulle soluzioni più che sulle interfacce.
Il fediverso visibile è poco più che un’operazione di reverse engineering di interfacce già viste, ma il vero valore aggiunto è come gli sviluppatori abbiano cercato di creare un sistema in cui è come se l’utente di Twitter potesse commentare un video di Youtube, l’utente di Facebook potesse scrivere un post su Reddit ed entrambi potessero seguirsi, interagire o iscriversi a uno stesso evento su EventBrite!
L’aspetto, la somiglianza con i social già visti è forse la cosa più brutta del Fediverso: pensate al fediverso come a un dispositivo a forma di sedia che può portarvi dovunque; ma gli ingegneri che hanno deciso di usare quella tecnologia hanno detto:
I social del fediverso sono nati così, con sviluppatori molto bravi che però non sono designer ma credono di esserlo, non sono venditori ma sono convinti di conoscere i desideri dei “clienti”. Il risultato è una quantità colossale di software bellissimi e dotati di funzionalità ancora più varie rispetto ai loro archetipi, ma destinati a essere considerati la copia sbiadita dell’originale!
Ecco perché il fediverso non va proposto come alternativa, ma come modello a sé stante. Nessuno vuole un’alternativa, perché l’alternativa di solito non è altro che un vorrei ma non posso, mentre per un utente, l’unica cosa che valga qualcosa è l’originale!
L’elefante nell’istanza
In questo post, abbiamo cercato di parlare il meno possibile di Mastodon, perché sempre più sta diventando contemporaneamente un’opportunità e un problema per il Fediverso: stiamo infatti parlando di qualcosa che, grazie alla sua crescita inarrestabile, ha avuto un ruolo fondamentale per la diffusione del fediverso, ma che, proprio grazie a questa sua crescita inarrestabile, sta rischiando di desertificare l’ambiente circostante.
Il software sviluppato da Eugen “Gargron” Rochko è come una grande strada che, nella città del Fediverso, risulta ben curata, ben illuminata, veloce e sicura, al punto che quasi tutti preferiscono apassare per di là; la città si sviluppa e cresce sempre di più, ma anche la strada si ingrandisce sempre di più per far passare tutte quelle macchine: ora non solo nessuno vuole più passare per le altre strade; e nel frattempo quella strada è diventata così larga che ha più asfalto e più superficie di tutte le altre strade insieme…
Il progetto di Gargron è diventato un caso di successo per tutta una precisa serie di motivi:
Comunque sia, il mastodonte è un ingombrante punto di riferimento per tutto il fediverso, il ché significa che realizzare oggi una nuova piattaforma federata senza essere il più possibile “compatibili” con esso sarebbe un suicidio.
Gli standard di fatto tuttavia non sono mai una cosa buona e se lo staff di Gargron dovesse impazzire, questo comporterebbe problemi a tutti gli altri sviluppatori. Ma si possono evitare questi problemi? Naturalmente sì e si possono evitare proprio grazie alla decentralizzazione by default del fediverso: più saranno i software utilizzati, e meno il fediverso sarà dipendente da uno solo di essi; più gli utenti si distribuiranno su diversi software E su diversi server, e minore sarà sul fediverso il potere di un solo software.
Ok, ma come faccio per provare il fediverso?
Lo avevamo promesso e perciò cercheremo di mantenere la promessa circoscrivendo l’esperienza alle sole comunità italiane, ma non vi parleremo di software, protocolli e matrici funzionali, né faremo riferimento ai “modelli” di riferimento (come facebook, come instagram, come twitter, come youtube, etc), né distingueremo tra social veri e propri (i social in cui è possibile interagire in maniera paritaria tra utenti) e piattaforme non-social con funzioni social (quelle in cui il produttore del contenuto e i commentatori/follower sono su due piani diversi). Parleremo solo di comunità, di utilizzo e di obiettivi!
Cosa serve per iscriversi?
Per iscriversi in una qualsiasi comunità è necessario:
A questo punto entrerai in un ambiente in cui potrai vedere tre diverse realtà:
Una volta scelta una comunità, c’è sempre la possibilità di cambiarla. Questo lo si può fare in due modi:
Ma ora vediamo a quali comunità ci si può iscrivere..
L’esperienza più completa!
Se sui social ti piace guidare un fuoristrada anfibio che vola e con un sistema di guida semiautonomo, mentre tutti gli altri vanno in monovolume, questa è l’esperienza che fa per te; ci vuole un po’ di tempo per capire per prendere confidenza con questo potentissimo veicolo, ma una volta che avrai capito come domarlo potrai:
Se ti interessa puoi richiedere l’iscrizione qui e attendere l’approvazione dell’amministratore!
Se invece vuoi provare un’esperienza social più semplice, alla fine di questo post potrai trovare quello che ti serve…
Strumenti di “giornalismo” collettivo (o almeno di rassegna stampa collettiva) per avere uno sguardo diverso sulla realtà
Ti sarebbe piaciuto commentare un articolo, scriverne uno tutto tuo o almeno condividere articoli scritti da altri per far conoscere notizie meno note? Ti piacciono la scienza, i videogiochi, i libri, la politica, la musica o l’arte? In questa comunità puoi scegliere diversi temi da seguire, commentare o temi sui quali pubblicare tu stesso un commento o un articolo e vedertelo anche rilanciato da twitter e da telegram.
Si tratta di una comunità facile da usare e immediata da capire e se vuoi registrarti, puoi iscriverti anche senza lasciare un’email e aspettare l’ok dell’amministratore!
Pubblicare le tue foto più belle perché le veda chiunque o solo chi vuoi tu
Vuoi condividere le foto di paesaggi, tramonti, vecchie case abbandonate o di tutte quelle piccole cose semplici che la tua fotocamera sa far diventare magiche? Oppure ti piace osservare le foto fatte dagli altri? O ancora ti piace pubblicare memini, vignette, il tuo trucco o i piatti del tuo ristorante preferito?
In ogni caso, questa è sicuramente la comunità che fa per te!
Ti sembrerà estremamente facile partecipare alle attività di questa comunità quindi dovresti provarla quanto prima!
Organizzare un sit-in, eventi sportivi, manifestazioni o seminari
Se sei parte di un’associazione, un partito, un circolo letterario o qualsiasi gruppo organizzato o disorganizzato di persone che si incontrano in un luogo reale o virtuale, questo servizio ti aiuterà a creare una pagina finalizzata all’organizzazione di qualsiasi evento. Ma puoi usarlo anche per conoscere quali sono gli eventi dedicati ad argomenti di tuo interesse o quelli che avvengono nella tua zona!
Creare un evento è semplicissimo: puoi impostare un’immagine, scegliere il titolo e inserire luogo e data dell’evento e tutti gli iscritti a un social del fediverso potranno sapere dell’esistenza dell’evento!
Gli eventi possono anche essere non pubblici o indicare un numero massimo di posti.
Infine, se lavori con gli eventi, sappi che con una sola utenza puoi gestire i profili di diverse associazioni!
Gestire agende condivise di eventi
Se il tuo obiettivo non è principalmente quello di gestire l’organizzazione di eventi, ma desideri solo creare un’agenda condivisa per un evento, puoi utilizzare uno strumento ancora più semplice!
In Italia sono presenti due servizi:
In entrambi i casi l’iscrizione è aperta a tutti e consente di sfogliare tutti gli eventi caricati dagli altri utenti e di caricare nuovi eventi; è possibile anche caricare un nuovo evento senza essere registrati, ma bisognerà attendere l’approvazione degli amministratori.
Creare video o guardare e commentare quelli pubblicati dagli altri
Dall’invenzione dei fratelli Lumière, nessuno ha più smesso di guardare filmati, video e presentazioni su uno schermo. Si tratta di una delle esperienze più coinvolgenti, ma poter caricare i propri video può essere ancora più divertente.
Questo servizio offre a tutti la possibilità di scegliere tra innumerevoli contenuti e consente ai propri iscritti di caricare i propri video preferiti o di crearne di nuovi.
L’utilizzo è estremamente semplice e i contenuti sono spesso molto diversi da quelli cui siamo abituati!
Ascolta e crea le compilation e i podcast che non troverai mai altrove!
Quello del podcast e della creazione delle compilation è diventato uno dei modi più comodi per informarsi, svagarsi e trascorrere il tempo in quei momenti in cui dobbiamo tenere impegnata la vista per fare altro, come guidare, cucinare o stare a messa.
Grazie a questo servizio potrai creare compilation o podcast in uno spazio diverso dal solito: libero, facile da usare e, soprattutto, rilassante.
Libri, libri e ancora libri!
Se ami i libri, troverai sicuramente interessanti le opportunità fornite dal fediverso!
Ci sono due servizi in Italia che forniscono una vera e propria piattaforma di lettura e revisione sociale, nella quale è possibile inserire (qualora non sia già presente), descrivere, recensire e commentare il libro di riferimento:
Gestire il proprio blog usando il fediverso
Vi piace gestire un vostro blog, senza tanti fronzoli, così da mettere in risalto soprattutto la scrittura, lo stile e i contenuti testuali? E vi interesserebbe se questo blog potesse essere visto nella timeline di ogni iscritto ai social del fediverso?
In tal caso, potreste utilizzare questo servizio con un’interfaccia molto pulita. L’hanno fatto già in tanti e sembra uno dei servizi più apprezzati anche perché riporta alla memoria i vecchi blog di inizio millennio…
Ma esiste anche qualcosa per fare live streaming mentre gioco ai videogame?
Sì, esiste! Ma ve lo dovete installare in casa e comunque non c’è ancora nulla del genere nella community italiana. Se siete seriamente interessati a creare qualcosa del genere, chiedetemi pure tutte le informazioni del caso e vi dirò qualcosa in più…
La porta di accesso più immediata ai social del fediverso
Vi avevo detto che se non volete guidare un fuoristrada anfibio che vola e con un sistema di guida semiautonomo, ma vi basta iniziare ad andare in giro per i social del fediverso senza troppe difficoltà, allora sappiate che ci sono alcune comunità italiane che vi consentono di:
Queste comunità sono tantissime e l’espressione “imbarazzo della scelta” è assai azzeccata, dal momento che non stiamo scegliendo un semplice strumento, ma una comunità in cui “risiedere”.
Ho usato la parola risiedere, non abitare, perché scegliere una comunità significa al massimo scegliere una cittadinanza, un indirizzo di residenza, ma questo non comporta alcuna limitazione in termini di circolazione: si può comunque interagire con chiunque si desideri, anche se la sua “residenza” è in un’altra comunità!
Voglio stare dove stanno tutti
Risiedere nella comunità più numerosa non è proprio in linea con lo spirito del fediverso, che è pensato proprio per distribuire gli utenti su tantissime comunità interconnesse, ma di certo può essere meno disorientante per l’utente alle prime armi (ricordiamo che c’è sempre la possibilità di cambiare comunità).
La comunità più numerosa è quella di mastodon.uno gestita dal collettivo Devol, che gestisce uno dei più ampi bouquet di comunità del fediverso (e non solo). Si tratta di una comunità aperta e di carattere generalista (= non è monotematica e si rivolge a un pubblico ampio) che vieta alcune condotte ostili, non tollera la diffusione di fake news, non consente pubblicità commerciale o propaganda partitica (ma consente la promozione di campagne politiche). Qui potete trovare le regole del server.
Cerco una comunità generalista meno affollata
Esistono tantissime comunità vivaci e più piccole che possono essere confortevoli e ben gestite. Tra esse ricordiamo:
Cerco una comunità generalista ma legata a una realtà locale
Esistono alcune comunità che fanno espressamente riferimento a una realtà locale, una città o una regione. Tra esse ricordiamo:
Cerco una comunità dedicata al mondo dell’università, della ricerca scientifica e a quello del giornalismo
Poliversity.it è un progetto nato come spin-of dell’istanza Friendica poliverso.org e gestito da Poliverso, dal blog Le Alternative e dall’associazione Pirati. Il progetto è dedicato al mondo della ricerca e dell’università, ma anche al mondo del giornalismo per creare un punto d’incontro tra gli operatori della conoscenza e quelli dell’informazione.
Cerco una comunità generalista ma con una connotazione pacifista ed ecologista
La comunità di sociale.network è una delle prime comunità nate dall’incontro tra un’esperienza associativa e la conoscenza del mondo giornalistico ed editoriale di uno dei fondatori.
Cerco una comunità generalista ma orientata alla realtà dei centri sociali, dei circoli anarchici, delle esperienze sociali autogestite e degli hacklab
Da questo punto di vista, la scelta è così ampia che è possibile indirizzarla anche su un contesto locale. Infatti le quattro comunità sono dislocate presso quattro città italiane. In particolare:
Cerco una comunità che sia orientata al mondo del fumetto, del gioco di ruolo, dei videogiochi, dei libri e della musica indipendente
Per chi si riconosce in questa descrizione, è fondamentale fare una visita nella comunità livellosegreto, una delle iniziative più recenti e che ha avuto il più esplosivo incremento di pubblico mai avuto in Italia per una comunità del fediverso, dedicata al mondo dei videogiochi, dei fumetti e dei libri, creata da Fabio «Kenobit» Bortolotti e da altri noti content creator (tra cui spicca il nome del fumettista Sio)
Cerco una comunità fortemente orientata alla musica, ma con una caratterizzazione anarchica e antimilitarista
In questo caso, la comunità di stereodon.social fa esattamente al caso vostro: si tratta di un gruppo di lavoro costituito da musicisti e appassionati di musica provenienti da centri sociali o esperienze sociali autogestite, supportate dal collettivo Bida.
Cerco una comunità che esprima un progetto associativo non solo virtuale e orientto ai più giovani
La comunità Pan, gestita dall’associazione che organizza Scambi, Il Festival dei Laboratori Paneuretici e nata a Sanremo in occasione del Festival Scambi 2022, si propone di raccogliere persone interessate a scoprire cose nuove e a rivolgersi ai più diversi ambiti, in modi originali, attraverso laboratori esperienziali sulle più diverse tematiche.
Cerco una comunità dedicata ai viaggi
La notizia vi sorprenderà di certo, ma sappiate che la comunità lastminute.one è dedicata proprio a chi ama viaggiare!
Cerco una comunità ad alto tasso di nerdizzazione
In questo caso potete scegliere tra:
Ehi ma dove potrei trovare qualcuno interessato al tennis?
Puoi trovarla all’indirizzo tennis.masto.host
Ma allora c’è anche una comunità dedicata al rugby?
Purtroppo no, e questo è molto spiacevole…
Ok, ma almeno c’è qualcosa che riguardi la Regina Immortalis Lilith?
Certamente! La comunità laviadililith.social è proprio quello che cercavate (e con diversi contenuti destinati a un pubblico adulto)…
Dove posso approfondire ulteriormente questi argomenti?
Qui su informapirata abbiamo affrontato spesso l’argomento fediverso e perciò segnaleremo soprattutto i nostri contributi che, a loro volta, contengono diversi riferimenti “webgrafici” ad altre risorse.
In particolare ricordiamo:
Aggiungiamo inoltre i seguenti contributi: