Il volto della notte è senza rughe, Mentre il suo sguardo protegge lo spazio Del sogno, dell’amore e delle fughe. E quando il giorno non è ancora sazio E gli uomini trascurano la vita E il lavoro prolunga il proprio strazio, Il buio almeno ci indica l’uscita. Solo l’infanzia con i suoi timori, Terrorizzata eppure incuriosita, Semba guardare ai suoi strani rumori, A quelle ombre, come a una barriera Che li trattiene negli anni migliori. Ed eccoci giunti a questa nuova era In cui l’infanzia sembra ritornata, Ma senza la spensieratezza vera, Solo per dirci che la notte è stata Tolta alla nostra vita e al nostro giorno, La nostra libertà si è dimezzata, E non si sa quando farà ritorno L’altra metà; e nessuno se lo chiede! Perché il silenzio è sceso tutto intorno E usciamo solo per lavoro, prede Smarrite e timide nel cupo gioco, Che un truce cacciatore ci concede, All’ombra equivoca del coprifuoco
Il coprifuoco in primo luogo non risponde a requisiti di proporzionalità: si riaprono le scuole, si costringe a tornare in ufficio anche chi potrebbe continuare a lavorare da casa, si riaprono i ristoranti, i trasporti pubblici non si sono mai fermati pur non essendo quasi mai stati potenziati. D’altra parte, sembra proprio che l’unica cosa vietata con continuità sia uscire di casa dopo le 22.00!
Bisogna anche aggiungere che, per quanto ne sappiamo, il coprifuoco non è stato giustificato da un’analisi o da una valutazione di impatto pubblica; non sappiamo quanto serva e neanche se serva: sappiamo solo che dovrebbe servire a risolvere il problema degli assembramenti notturni. Ma, bisognerebbe chiedersi perché non sia sufficiente un semplice divieto di assembramento.
Il coprifuoco infine serve a trasmettere un messaggio devastante e contrario alla dignità del cittadino e dell’uomo: afferma l’idea che quella della notte sia una dimensione accessibile solo da chi deve lavorare, mentre chiunque non lavori non ha alcun diritto alla libera circolazione notturna. Neanche se esce da solo. Neanche se resta lontano da chiunque possa contagiarlo o esserne contagiato! Questo è il messaggio più fastidioso: se vuoi che il governo ti conceda la libertà, allora devi produrre, devi essere un ingranaggio, devi andare in ufficio anche se potresti fare le stesse cose da casa.
Questi aspetti dovrebbero far accapponare la pelle a chiunque sia un vero liberale, ma dovrebbe essere indigesto anche a chiunque sia un vero comunista, cristiano, socialista e soprattutto a chiunque sia un vero pirata.
È quindi importante iniziare a ribadire l’illegittimità di un coprifuoco e di richiedere urgentemente la mitigazione del provvedimento al già esecutivo (necessario, per quanto spiacevole) divieto specifico di assembramento.
La notte è ancora parte del giorno, è ancora una parte importante della nostra vita, è ancora una parte fondamentale della nostra libertà!
Purtroppo dobbiamo riscontrare che anche personaggi di indiscutibile “fede” liberale o persone che hanno sempre saputo osservare la realtà con giusto spirito critico, considerano il coprifuoco come un male necessario, senza comprendere che si tratta di un provvedimento ingiustificabile.
Il coprifuoco in primo luogo non risponde a requisiti di proporzionalità: si riaprono le scuole, si costringe a tornare in ufficio anche chi potrebbe continuare a lavorare da casa, si riaprono i ristoranti, i trasporti pubblici non si sono mai fermati pur non essendo quasi mai stati potenziati. D’altra parte, sembra proprio che l’unica cosa vietata con continuità sia uscire di casa dopo le 22.00!
Bisogna anche aggiungere che, per quanto ne sappiamo, il coprifuoco non è stato giustificato da un’analisi o da una valutazione di impatto pubblica; non sappiamo quanto serva e neanche se serva: sappiamo solo che dovrebbe servire a risolvere il problema degli assembramenti notturni. Ma, bisognerebbe chiedersi perché non sia sufficiente un semplice divieto di assembramento.
Il coprifuoco infine serve a trasmettere un messaggio devastante e contrario alla dignità del cittadino e dell’uomo: afferma l’idea che quella della notte sia una dimensione accessibile solo da chi deve lavorare, mentre chiunque non lavori non ha alcun diritto alla libera circolazione notturna.
Neanche se esce da solo.
Neanche se resta lontano da chiunque possa contagiarlo o esserne contagiato!
Questo è il messaggio più fastidioso: se vuoi che il governo ti conceda la libertà, allora devi produrre, devi essere un ingranaggio, devi andare in ufficio anche se potresti fare le stesse cose da casa.
Questi aspetti dovrebbero far accapponare la pelle a chiunque sia un vero liberale, ma dovrebbe essere indigesto anche a chiunque sia un vero comunista, cristiano, socialista e soprattutto a chiunque sia un vero pirata.
È quindi importante iniziare a ribadire l’illegittimità di un coprifuoco e di richiedere urgentemente la mitigazione del provvedimento al già esecutivo (necessario, per quanto spiacevole) divieto specifico di assembramento.
La notte è ancora parte del giorno, è ancora una parte importante della nostra vita, è ancora una parte fondamentale della nostra libertà!