Per chi non lo sapesse, il Digital Economy and Society Index (DESI), è un indice composito che riesce a misurare la capacità di digitalizzazione di un paese attraverso la ponderazione di caratteristiche eterogenee che non possono essere catturate da un unico indicatore, con riferimento all’area dell’Europa e degli Stati membri.
Il rapporto è stato pubblicato qui e mostra una preoccupante involuzione, peraltro da una situazione di partenza già drammatica.
Il 25° posto su 28 paesi (con la pertita di due posizioni rispetto al 2019) rende il giusto tributo a un paese che arranca e che appare sempre più inadeguato agli scenari internazionali futuri.
Come dimostra il caso della teledidattica, una situazione così arretrata può diventare un problema di sicurezza nazionale, con l’Italia che diventa terreno di conquista per la cannibalizzazione del mercato, della cultura e dei dati degli utenti da parte delle multinazionali dell’IT.
Per chi non lo sapesse, il Digital Economy and Society Index (DESI), è un indice composito che riesce a misurare la capacità di digitalizzazione di un paese attraverso la ponderazione di caratteristiche eterogenee che non possono essere catturate da un unico indicatore, con riferimento all’area dell’Europa e degli Stati membri.
Il rapporto è stato pubblicato qui e mostra una preoccupante involuzione, peraltro da una situazione di partenza già drammatica.
Il 25° posto su 28 paesi (con la pertita di due posizioni rispetto al 2019) rende il giusto tributo a un paese che arranca e che appare sempre più inadeguato agli scenari internazionali futuri.
Come dimostra il caso della teledidattica, una situazione così arretrata può diventare un problema di sicurezza nazionale, con l’Italia che diventa terreno di conquista per la cannibalizzazione del mercato, della cultura e dei dati degli utenti da parte delle multinazionali dell’IT.