La scansione automatizzata delle comunicazioni private di tutti, in ogni momento, costituisce un’ingerenza sproporzionata con l’essenza stessa del diritto fondamentale alla privacy. Può costituire una forma di sorveglianza di massa non democratica e può avere ripercussioni gravi e ingiustificate anche su molti altri diritti e libertà fondamentali.
Riportiamo la traduzione in italiano dell’articolo pubblicato oggi sul sito di EDRi e condiviso con licenza CC-BY 4.0 (il ché comporta la libertà di di condividerlo e adattarlo, purché ne venga citata la fonte).
Il 9 febbraio 2022, EDRi pubblica i 10 principi per derogare alla Direttiva ePrivacy allo scopo di rilevare materiale pedopornografico online(CSAM) (qui => la traduzione italiana). Il nostro obiettivo è garantire che qualsiasi proposta dell’UE per rilevare materiale pedopornografico online (CSAM) sia in linea con gli obblighi dell’UE in materia di diritti fondamentali, in particolare che le misure siano basate sulla legge, servano a un obiettivo legittimo in una società democratica e siano oggettivamente necessario e proporzionato a tale scopo. Ribadiamo questi obblighi in vista della proposta della Commissione Europea per una legge a lungo termine in deroga alla Direttiva ePrivacy allo scopo di rilevare materiale pedopornografico online (CSAM), prevista per la fine del primo trimestre del 2022.
Conformemente al diritto dell’UE sui diritti fondamentali, la sorveglianza o l’intercettazione delle comunicazioni private o dei loro metadati per rilevare, indagare o perseguire la CSAM online deve essere limitata ai sospetti autentici nei confronti dei quali vi sia un ragionevole sospetto, deve essere debitamente giustificata e specificatamente giustificata e deve seguire norme nazionali e dell’UE in materia di polizia, giusto processo, buona amministrazione, non discriminazione e tutela dei diritti fondamentali.
Proponiamo quindi 10 principi indivisibili per garantire che gli sforzi vitali per indagare e perseguire coloro che diffondono CSAM possano essere intrapresi in un modo che sia democratico, compatibile con le regole e i valori europei , e quindi il più probabile per ottenere giustizia per le vittime . Ciò è sostenuto dal nostro appello al rispetto del processo democratico e da un promemoria sul fatto che molti Stati membri devono ancora agire su numerose raccomandazioni esistenti per affrontare la CSAM, anche risultanti dai loro obblighi non rispettati ai sensi della direttiva del 2011.
I 10 principi cumulativi:
Nessuna sorveglianza di massa: nel senso che non deve mai esserci la scansione generalizzata e automatizzata delle comunicazioni private di tutti;
Gli interventi devono essere mirati sulla base del sospetto a livello individuale: il che richiede che qualsiasi intercettazione di comunicazioni private sia effettuata sulla base di un sospetto specifico, ragionevole, a livello individuale;
Gli interventi devono essere leciti: nel senso che hanno una base giuridica pubblicamente accessibile, chiara, precisa, esauriente e non arbitraria, e non devono essere discriminatori;
Gli interventi devono essere specificatamente garantiti: ogni indagine sulle comunicazioni private deve essere specificatamente ed individualmente giustificata da un giudice;
Le misure devono essere le meno invasive per la privacy e limitate al solo rilevamento di CSAM: e per garantire ciò, il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) dovrebbe fornire una guida;
Supervisione e controllo indipendenti: deve esserci un controllo rigoroso da parte delle autorità nazionali per la protezione dei dati, nonché audit indipendenti e obblighi di rendicontazione;
Sicurezza: devono esserci revisioni indipendenti della sicurezza dei metodi di scansione e non devono essere consentiti quelli che minano la sicurezza dei dispositivi delle persone, come Client Side Scanning (CSS);
Le misure devono proteggere la crittografia: la crittografia è vitale per la società democratica e deve essere protetta. Notiamo che i CSS minano la crittografia end-to-end;
Investire nell’affrontare complesse questioni sociali nel contesto: la grave questione dell’abuso e dello sfruttamento dei minori è una questione complessa che richiede un approccio globale alla prevenzione, all’istruzione e al sostegno ai sopravvissuti; e
Dialogo tra le parti interessate: con sufficiente peso dato ai rischi per la protezione dei dati e la privacy.
Riportiamo la traduzione in italiano dell’articolo pubblicato oggi sul sito di EDRi e condiviso con licenza CC-BY 4.0 (il ché comporta la libertà di di condividerlo e adattarlo, purché ne venga citata la fonte).
Il 9 febbraio 2022, EDRi pubblica i 10 principi per derogare alla Direttiva ePrivacy allo scopo di rilevare materiale pedopornografico online (CSAM) (qui => la traduzione italiana). Il nostro obiettivo è garantire che qualsiasi proposta dell’UE per rilevare materiale pedopornografico online (CSAM) sia in linea con gli obblighi dell’UE in materia di diritti fondamentali, in particolare che le misure siano basate sulla legge, servano a un obiettivo legittimo in una società democratica e siano oggettivamente necessario e proporzionato a tale scopo. Ribadiamo questi obblighi in vista della proposta della Commissione Europea per una legge a lungo termine in deroga alla Direttiva ePrivacy allo scopo di rilevare materiale pedopornografico online (CSAM), prevista per la fine del primo trimestre del 2022.
Conformemente al diritto dell’UE sui diritti fondamentali, la sorveglianza o l’intercettazione delle comunicazioni private o dei loro metadati per rilevare, indagare o perseguire la CSAM online deve essere limitata ai sospetti autentici nei confronti dei quali vi sia un ragionevole sospetto, deve essere debitamente giustificata e specificatamente giustificata e deve seguire norme nazionali e dell’UE in materia di polizia, giusto processo, buona amministrazione, non discriminazione e tutela dei diritti fondamentali.
Proponiamo quindi 10 principi indivisibili per garantire che gli sforzi vitali per indagare e perseguire coloro che diffondono CSAM possano essere intrapresi in un modo che sia democratico, compatibile con le regole e i valori europei , e quindi il più probabile per ottenere giustizia per le vittime . Ciò è sostenuto dal nostro appello al rispetto del processo democratico e da un promemoria sul fatto che molti Stati membri devono ancora agire su numerose raccomandazioni esistenti per affrontare la CSAM, anche risultanti dai loro obblighi non rispettati ai sensi della direttiva del 2011.
I 10 principi cumulativi: