In Italia il movimento pirata nasce con la costituzione del Partito Pirata Italiano, avvenuta il 16 settembre 2006.
Dal punto di vista metodologico, la caratteristica fondamentale del partito, formalizzata alla fine del 2011, è l’adozione di pratiche di democrazia liquida attraverso l’istituzione di una “Assemblea Permanente” (denominata dal 2020 “Congresso Permanente” in seguito all’approvazione del nuovo statuto) che delibera attraverso il software di e-voting Liquid Feedback. All’Assemblea Permanente si affianca l’istituto dell’Assemblea Occasionale (oggi “Congresso Nazionale”, cfr sup.), ossia un’occasione di riunione fisica di tutti gli iscritti.
Dal punto di vista dei contenuti, il movimento Pirata si batte per la neutralità della rete, la libertà d’espressione, il diritto alla conoscenza, il rispetto della privacy, la promozione dello sviluppo delle tecnologie di cifratura, la tutela dei white hat, il valore della trasparenza dei dati pubblici e dei processi di creazione delle leggi, il rafforzamento della funzione legislativa del Parlamento Europeo l’implementazione di mezzi per garantire l’accessibilità di tutti i cittadini e in particolare dei disabili, la modifica del diritto d’autore e la legalizzazione del file sharing.
Il PP-IT ha adottato il manifesto europeo dei Pirati e ha presentato alle elezioni europee un programma elettorale unico in tutti i paesi (#CEEP19).